"Invitati dal ministero dello Sviluppo economico a un appuntamento informativo, richiesto dalla società Blutec, non abbiamo fatto mancare la nostra presenza, nonostante la direzione aziendale abbia proceduto alla fusione per incorporazione senza rispettare quanto previsto dalla legge, cioè la consultazione dei sindacati, per la qual cosa ci riserviamo tutte le azioni tese a salvaguardare gli interessi dei lavoratori e dell'organizzazione sindacale in ogni sede". Così Michele De Palma, responsabile del settore auto della Fiom nazionale, e Roberto Mastrosimone, segretario generale della Fiom Sicilia.

"Pur in presenza di tali comportamenti, nell'interesse dei lavoratori, abbiamo ascoltato le comunicazioni aziendali che, non solo non ci tranquillizzano, rispetto alla reale attuazione degli accordi siglati per la reindustrializzazione dell'area, ma, allo stato  attuale, ne modificano processo e finalità in maniera unilaterale, passando dalla produzione di componentistica e indotto per auto alla finalizzazione, allestimento e personalizzazione di veicoli, secondo richiesta dei carmaker su flotte aziendali, insieme ad altri interventi per il riutilizzo del materiale ferroso", proseguono i due dirigente sindacali.

"Lo scenario descritto oggi dalla direzione aziendale, che ancora non ha versato quanto dovuto per la capitalizzazione, che sarebbe dovuta essere raggiunta ormai da mesi, non solo non ci rassicura, ma conferma le nostre preoccupazioni. Anche perché il 31 dicembre termina l'autorizzazione per la la cassa integrazione straordinaria, che è rinnovata solo se c'è l'attuazione del cronoprogramma e la definitiva capitalizzazione: in caso contrario, la situazione precipiterebbe per tutti i lavoratori (ex dipendenti Fiat, Marelli e indotto). Per tali ragioni, riteniamo l'incontro del 3 dicembre, presieduto dal ministro dello Sviluppo economico, l'unico reale momento di confronto per verificare quanto sottoscritto tra le parti il 22 dicembre 2014", concludono gli esponenti Fiom.