"La recente decisione del Cipe di finanziare con circa 11 miliardi di euro alcune opere infrastrutturali sblocca finalmente risorse rilevanti per lo sviluppo e la crescita dell’economia, in funzione anticiclica rispetto alla grave situazione economica del paese". Lo affermano oggi (14 maggio) Filt e Cgil Campania.  "Ma è intollerabile ed inaccettabile - denunciano - che i finanziamenti non riguardino nessuna opera infrastrutturale della Campania e del Mezzogiorno, ad eccezione della ridicola somma dei 107 milioni per la messa in sicurezza di una galleria dell’autostrada Salerno- Reggio Calabria".

"Il governo - continuano - ha cancellato dall’agenda politica il Sud: il Fas (Fondo aree sottoutilizzate) ha visto la continua sottrazione delle dotazioni per finalità diverse e per spese correnti; la spesa ordinaria è in costante diminuzione dal 2001, tanto che i fondi europei hanno avuto una funzione sostitutiva delle risorse ordinarie; nel settore dei trasporti le risorse per il Mezzogiorno sono inferiori del 5% rispetto al 2001,  cresce il divario infrastrutturale tra il Nord ed il Sud. Eppure - aggiungono - le infrastrutture sono fondamentali per il rilancio produttivo, soprattutto per la Campania che ha un elevato tasso di disoccupazione ed una gravissima condizione economica e sociale. Invece, il governo non finanzia la linea ad alta velocità Napoli-Bari, il completamento della metropolitana regionale su ferro, l’autostrada Salerno-Reggio Calabria, il dragaggio dei porti di Napoli e Salerno, l'autostrada Benevento- Telese - Caianello".

"Chiediamo - concludono i sindacati - al nuovo presidente della giunta regionale della Campania, Caldoro, di intervenire nei confronti del governo per sbloccare i finanziamenti anche per il Sud e di aprire un tavolo di confronto con le parti sociali per individuare le opere necessarie allo sviluppo ed all’occupazione".