Inizia oggi (mercoledì 26 ottobre) lo sciopero a oltranza dei dipendenti della Stazione Marittima di Livorno. A motivare la protesta, l’irregolarità nel pagamento degli stipendi e la tendenza dell’azienda a ridurre il monte ore dei lavoratori. Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil della Toscana sottolineano che il “rispetto delle norme contrattuali venga disatteso costantemente”, ricordando come “ormai da anni vada avanti uno stato di agitazione permanente tra il personale della Stazione Marittima, che negli ultimi mesi è stato alternato con fasi di sciopero”.

Nonostante la mobilitazione, però, continua la tendenza “a non pagare regolarmente i lavoratori e, di fatto, a ridurne il monte ore, facendo avvalere forzosamente il personale di permessi”. I lavoratori e le lavoratrici si dicono “esasperati dalla situazione e più volte hanno manifestato il proprio disagio, non solo al gruppo che detiene la concessione, ma anche alla proprietà, la Porto di Livorno 2000, la quale, nonostante non ricevesse il canone regolarmente, non è mai fattivamente intervenuta per dirimere i problemi”.

I lavoratori e le lavoratrici, continua la nota, sono “stanchi di dover elemosinare gli stipendi, da tempo rivendicano il proprio diritto a una retribuzione regolare, nel rispetto della dignità del lavoro che svolgono”. Nel periodo estivo c’è stato molto lavoro e le retribuzioni comunque “non sono state regolari: con l’arrivo della bassa stagione la situazione può solo peggiorare”. Se anche nel periodo di maggior picco di lavoro l’arrivo delle retribuzioni è stato a singhiozzo, puntualizzano le sigle sindacali, “con l’arrivo della stagione invernale non osiamo pensare cosa accadrà. Ci chiediamo a questo punto se la crisi del gruppo sia strutturale, visti anche i numerosi allontanamenti dagli appalti che si sono susseguiti in altre zone della Toscana”.