“Dopo l'approvazione al Senato del decreto sulla spending review, si va ormai verso un altro pesante taglio alla sicurezza che, se non immediatamente corretto alla Camera, produrrà una sostanziale paralisi del sistema penitenziario. Il rischio di perdere il controllo degli istituti di pena è dietro l'angolo".

Lo dicono i sindacati della Polizia Penitenziaria Osapp, Sinappe, Cisl-Fns, Ugl e Fp-Cgil, sottolineando che "la Polizia Penitenziaria – già carente di 7000 unità – subirà nei prossimi due anni una riduzione degli organici di altri 5000 uomini e donne in divisa".

Inaccettabile il pesantissimo taglio lineare imposto senza tenere conto della specificità del Corpo e della sua insostituibile funzione sociale, nonché del sovraffollamento delle strutture penitenziarie, nelle quali oggi sono ospitati ben 21 mila detenuti in più rispetto ai 45 mila posti regolamentari. “Così – continua il comunicato delle sigle sindacali – si ridurrà il controllo nelle carceri: altro che la maggiore efficienza promessa dal governo”.

“Quanto poi alle trionfalistiche dichiarazioni di alcune organizzazioni sindacali, autodefinitesi 'le più rappresentative del settore', e ai loro ringraziamenti alla ministra Severino – conclude la nota dei cinque sindacati di categoria – , ci stupisce che non abbiano capito che lo sblocco del turn over operato con il maxiemendamento non riguarda gli agenti di Polizia Penitenziaria. Sarebbe bastata un'attenta lettura del decreto per evitare la gaffe”.