Segnali preoccupanti per la situazione in Libia. Le Nazioni Unite hanno deciso di ritirare il personale "non essenziale" (25 persone su un centinaio) dalla Siria.

Intanto, l'aeronautica militare turca ha fatto decollare "per misura precauzionale" i caccia F-16 nella zona della frontiera con la Siria, dopo un'incursione siriana sulla località di Ras al-Ain, valico di confine ormai da un mese nelle mani dei ribelli siriani: lo hanno reso noto fonti diplomatiche di Ankara.

Dagli Stati Uniti arriva invece un monito al governo di Damasco: quella degli armamenti chimici è una "linea rossa" invalicabile per Washington. "Assad deve sapere che il mondo sta guardando", ha detto il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney, sottolinendo che il regime di Damasco "sarà ritenuto responsabile" per qualunque sviluppo riguardi l'arsenale chimico presente in Siria". Carney ha quindi affermato che "Assad deve prendere tutte le misure necessarie per mettere in sicurezza tali armamenti".

La Siria da parte sua ha ribadito che "in nessuna situazione userà le armi chimiche contro il suo popolo": lo afferma un comunicato del ministero degli esteri siriano diffuso in giornata (3 dicembre) dalla tv di Stato.