Un accordo quadro su molestie e violenza nei luoghi di lavoro è stato sottoscritto da Cgil-Cisl-Uil e Api Torino, che rappresenta l’attuazione sul territorio dell'accordo quadro in materia firmato dalle parti sociali dell’Unione europea. L’intesa ribadisce che “ogni atto o comportamento che si configuri come molestie o violenza nei luoghi di lavoro è inaccettabile; riconosce il principio che la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori non può essere violata da atti o comportamenti che configurano molestie o violenza; ribadisce che i comportamenti molesti o la violenza subiti nel luogo di lavoro vanno denunciati”. Viene anche sottolineato che “le lavoratrici, i lavoratori e le imprese hanno il dovere di collaborare al mantenimento di un ambiente di lavoro in cui sia rispettata la dignità di ognuno e siano favorite le relazioni interpersonali, basate su princìpi di eguaglianza e di reciproca correttezza”.

Secondo Elena Petrosino, firmataria per la Cgil Torino, si tratta di “un accordo importante, in merito al contrasto alle molestie e alla violenza nei luoghi di lavoro. L’obiettivo congiunto è creare consapevolezza sul fenomeno nei luoghi di lavoro, e quindi anche nella società civile, affinché si rompa la cortina di solitudine e silenzio. Nei prossimi mesi, lavoreremo tutti insieme per far sì che i percorsi e gli strumenti d’azione indicati nell’accordo quadro trovino una realizzazione concreta”.

Anche per il presidente dell'Api, Corrado Alberto, “l'intesa è importante, perché fabbriche e uffici devono essere luoghi di buon lavoro per tutti, in cui produrre benessere e non divisioni o prevaricazioni”. Nelle prossime settimane verranno individuati percorsi associativi e aziendali per la diffusione più ampia possibile di quanto siglato. In particolare, entro tre mesi Api, Cgil, Cisl e Uil individueranno “le strutture più adeguate, al fine di assicurare un’assistenza, sia dal punto di vista psicologico che dal punto di vista legale, a coloro che siano stati vittime di molestie o violenza nei luoghi di lavoro”.

Oltre a tutto ciò verrà avviata una sperimentazione di percorsi formativi all’interno di alcune aziende associate ad Api, finalizzati a una completa applicazione dei princìpi dell’accordo. Infine, saranno individuati dei “particolari strumenti di supporto e sostegno delle donne vittime di violenza, complementari a quelli previsti dalla normativa vigente, anche attraverso gli strumenti della bilateralità”.