PHOTO
Rendere sempre più tutti i soggetti protagonisti nella gestione della sicurezza, della salute e della tutela ambientale. È questo l’obiettivo del protocollo siglato da Eni e sindacati (Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil), che segue una lunga tradizione di proficue relazioni industriali su questo tema, in cui “le parti nel corso degli anni – si legge nella premessa – hanno concorso alla definizione, all’attuazione e alla diffusione di una cultura della prevenzione nei luoghi di lavoro”.
Il protocollo ripercorre, anzitutto, quanto di buono fatto finora: dall’aggiornamento continuo dei modelli di gestione dei rischi all’istituzione del Safety and Environmente Day, dalle visite agli impianti centrate sulla sicurezza (25 negli ultimi due anni) alla realizzazione a Gela del centro Safety Competence Center, dall’erogazione dei servizi di assistenza sanitaria al miglioramento del processo di Health Risk Assessment, fino ai molteplici aspetti che rientrano nella tutela dell’ambiente (come l’efficienza energetica, la riduzione delle emissioni in atmosfera, la decarbonizzazione, la gestione dei rifiuti).
Un impegno notevole, dunque, che ha visto nel 2016 un investimento complessivo di 1,1 miliardi di euro. E oltre cinque miliardi di euro di spesa sono previsti nel prossimo quadriennio. Una parte importante dell’investimento è rappresentata dalla formazione: nel 2016 sono state impartite 300 mila ore di formazione, per il prossimo quadriennio si prevede un impegno di circa due milioni di ore.
“Eni e sindacati, insieme, hanno sottoscritto un accordo per l’attuazione e la diffusione di una cultura della prevenzione nei luoghi di lavoro, ritenendola priorità assoluta e requisito indispensabile per lo sviluppo delle attività operative in un settore delicato come quello del perimetro Eni”. Così Claudio Bettoni, segretario nazionale Filctem Cgil, commenta la definizione del Protocollo, rimarcando come “l’obiettivo comune è rendere tutti i soggetti coinvolti protagonisti nella gestione delle problematiche della sicurezza”.
Venendo al futuro, molte sono le novità che si annunciano, a partire dalla prevenzione degli incidenti: l’implementazione del Tap Root, un sistema di analisi aziendale di questi eventi assolutamente all’avanguardia; la realizzazione della seconda fase di “Eni in Safety”, con docenti della faculty interna Eni; l’utilizzo dei nuovi indicatori come il Severity Incident Rate. “Nel protocollo – continua il segretario nazionale Filctem Cgil – è stata condivisa la sperimentazione di nuove tecnologie avendo sempre come riferimento l’esclusiva finalità della tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, in coerenza con quanto previsto dalle normative in materia di salute e sicurezza e di tutela della privacy”.
Sempre sul versante dell’impiego di “applicazioni innovative e di apparati di ultima generazione”, Eni e sindacati hanno anche concordato di avviare specifiche sperimentazioni nella centrale Enipower di Ferrara Erbognone, nella raffineria di Sannazzaro (Pavia), nel petrolchimico di Brindisi e nel Centro Olii di Viggiano (Potenza). “È stata inoltre definita – conclude Bettoni – l’istituzione di una giornata nazionale su sicurezza, salute e ambiente che coinvolgerà tutti i soggetti interessati. Una giornata dedicata al confronto sugli strumenti e le metodologie per la valutazione dei rischi e la prevenzione degli incidenti, sullo stress da lavoro correlato e sulla definizione della figura del Rlsa di sito industriale. Questo impegno è finalizzato allo sviluppo d’iniziative di formazione congiunta”.