“Le dichiarazioni del presidente Crocetta sull’accordo Stato-Regione trasudano di un trionfalismo non giustificato, considerando le reali conseguenze che avrà e soprattutto le contropartite che sono state fornite che comporteranno per i prossimi 4 anni tagli per 500 milioni l’anno”. Lo dice il segretario generale della Cgil Sicilia Michele Pagliaro aggiungendo che “questo accordo sancisce di fatto la cancellazione dell'autonomia e fa specie il fatto che il Parlamento siciliano non proferisca in merito parola”.

Crocetta afferma di avere definitivamente messo a posto i conti della Regione siciliana e di essere pronto ad avviare una nuova fase di sviluppo, precisando che “le politiche di bilancio attuate in questi ultimi anni hanno consentito di registrare nel consuntivo 2015 un avanzo di 637 milioni a fronte di un disavanzo di oltre 2 miliardi al 31 dicembre 2012”.

Pagliaro ribatte con alcune precisazioni “per evitare – dice – la lettura distorta della realtà. Per quanto riguarda l’avanzo di 637 milioni –rileva – è un miglioramento del disavanzo complessivo (da 6,3 a 5,7 miliardi) e il miglioramento registrato è da imputare prevalentemente al riaccertamento dei residui (oltre 567 milioni) e in minima parte alla gestione di competenza. Relativamente all'accordo Stato-Regione parrebbe dal comunicato della presidenza del Consiglio che si sia trattato solo della revisione della compartecipazione dell'Irpef, non adeguando di fatto la Sicilia alle altre regioni a statuto speciale”.

Quanto alle contropartite dell’accordo, per il segretario della Cgil che “c’è la riduzione del 3% ogni anno della spesa corrente (esclusa sanità) dal 2017 al 2020; l'ulteriore riduzione della spesa per il pubblico impiego; l’adozione dei fabbisogni standard per i comuni; l’applicazione totale delle leggi Delrio e Madia. In pratica i citati tagli di 500 milioni l'anno per i prossimi quattro anni”.