“L’efficientissimo direttore della Siae, dottor Blandini, ha disposto che in azienda non si applicano più gli accordi collettivi, compreso il contratto. Non è nel suo potere, non lo può fare e dovrà fare un passo indietro per la reazione legittima del personale e perché chiederemo al giudice di fermare questo scempio, non solo giuridico”. Così Emilio Miceli, segretario generale della Slc Cgil, sulla incredibile decisione del direttore della Siae, mentre si discute del nuovo contratto di lavoro, di annullare il contratto in essere – sostenendo che per regolare la condizione normativa e salariale dei lavoratori Siae basta il codice civile –.

“Non sappiamo a cosa imputare questa iniziativa – prosegue il segretario della Slc –, se al confronto sindacale in atto oppure alle denuncia del sindacato sulla valorizzazione degli immobili di proprietà della Siae. I contratti di lavoro possono solo essere rinnovati e non aboliti: ciò dovrebbe essere chiaro anche al direttore”.

“Tira una brutta aria – conclude Miceli –. Una parte del paese intende azzerare non solo il sindacato ma la personalità giuridica del lavoratore come soggetto che, attraverso la Costituzione, ha diritto pieno e libero alla contrattazione. C’è una visione proprietaria della Siae e questo è chiaro. Stia certo il dottor Blandini, in questo smisurato e curioso potere non rientra di certo la disponibilità della vita delle persone”.