“Bene ruolo anticiclico delle multiutilities durante crisi economica, ma necessario contrasto a solita Italia a più velocità”. Grande attenzione, nelle parole del segretario confederale della Cgil, Vincenzo Colla, al tema dei servizi pubblici locali (acqua, gas, energia elettrica, trasporto, smaltimento rifiuti) al centro di un confronto nazionale aperto a Venezia fra la Cgil, le aziende del settore, Hera, Iren A2A, la Federutility, il presidente di Anci Veneto e l'assessore ai Trasporti e Reti dell'Emilia Romagna, Raffaele Donini.  

A supportare la discussione una mappatura su tariffe, qualità dei servizi e dati di bilancio delle aziende presenti in 13 regioni italiane, fra Nord, cCentro e Sud presentata dall'Ires del Veneto. 
“Dobbiamo cercare di contrastare questo fenomeno che porta anche le aziende di servizio pubblico a delineare un'Italia a due velocità”, ha detto Vincenzo Colla a commento dell'indagine Ires. “In particolare, non è tollerabile che, come emerge dai dati relativi al Mezzogiorno del paese, a tariffe più elevate corrispondano servizi meno efficienti e incapacità ad effettuare gli investimenti necessari”. Colla ha infatti sottolineato come il divario fra le aree dove i servizi sono soddisfacenti e le altre sia legato all'organizzazione industriale: “dove è avvenuto il processo di aggregazione di imprese locali e si sono costituite aziende ben dimensionate sul territorio corrispondono di norma tariffe più basse, maggiori investimenti e persino maggior dividendo”.  

Infatti dalle molti indagini condotte sul campo risulta sempre confermato il ruolo positivo delle multiutility (società costituite da più enti locali uniti da un patto di sindacato che detiene la maggioranza azionaria dell'azienda quotata in Borsa) che, ha aggiunto il sindacalista, “attraverso un valido rapporto fra controllo pubblico e capitale privato hanno saputo crescere fino a diventare dei veri colossi industriali – con fatturati che arrivano, con la maggiore di esse, la Hera, a superare i 6 miliardi di euro – ben ancorati al territorio e capaci di competere con le multinazionali nella fase delle gare, oramai ufficialmente aperta, a partire da quella per la distribuzione del gas a Milano”.

Al contrario, lì dove il processo aggregativo non è avanzato, in particolare in regioni del Sud come la Calabria, la Basilicata e altre, a tariffe più alte per i cittadini corrisponde di norma un servizio peggiore e l'impossibilità, per le aziende dei servizi gestite moltissime in forma diretta dai Comuni, ad accedere a finanziamenti per realizzare gli ingenti investimenti necessari, in particolare rispetto alle esigenze del sistema idrico integrato e alla raccolta e smaltimento dei rifiuti.

Con riferimento, infine, all'industria 4.0 del Mise, Colla ha fatto rilevare come “lo sviluppo non arriva da solo e, se si vuole rendere credibile per tutto il paese l'opportunità offerta dal progetto del ministro Calenda, occorrono almeno le condizioni minime: il cablaggio a fibra ottica è essenziale, così come è essenziale per una qualsiasi impresa avere le garanzie del necessario approvvigionamento idrico ed energetico, lo smaltimento dei rifiuti, compresi quelli speciali. Requisiti senza i quali nessuna azienda si insedierà in un territorio.