Renzi prende ancora tempo sul disegno di legge sulla “buona scuola”, con le annunciate assunzioni di migliaia di precari. Il provvedimento sarebbe dovuto essere al centro del Cdm in programma per oggi, martedì 10 marzo, ma dopo una giornata di riunioni, il presidente del consiglio ha deciso di spostare di qualche giorno (a giovedì per adesso) il via libera alla riforma della scuola, che aveva annunciato per martedì. Sia per unirla con la questione Rai sia per affinare, spiegano a Palazzo Chigi, il testo. Resta aperto il tema dell'assunzione dei quasi 150mila precari della scuola e della difficoltà di farli entrare di ruolo a settembre con i tempi di un disegno di legge che deve passare le forche caudine del Parlamento.

"Se le opposizioni non fanno ostruzionismo - ha detto Renzi - ma provano a dare una mano anche migliorando il testo, non ci sarà alcun provvedimento di urgenza da parte nostra”. Ma i tempi di approvazione del ddl sono, in effetti, il più grande ostacolo al piano di assunzioni annunciato dal Governo. Non si deve tener conto, infatti, solo dell'iter parlamentare ma anche dei giorni necessari alla macchina amministrativa (ripartizione posti, lavoro degli uffici scolastici regionali ecc...) per attuare il progetto. Considerando che l'anno scolastico inizia il primo settembre. Di fronte a queste evidenti difficoltà il governo potrebbe comunque varare un decreto per i primi 50 mila insegnanti

Una riforma, quella della scuola annunciata dall’esecutivo, che sicuramente non piace alla Flc Cgil
. Che intanto, però, festeggia la “netta vittoria” alle elezioni per il rinnovo delle Rsu. I dati, seppur ancora incompleti, segnalano il successo delle liste Cgil: il 33 per cento dei consensi nelle scuole, il 34 nelle università, il 33 nell’Afam, il 37 nella ricerca. “La Flc Cgil – spiega il segretario generale Domenico Pantaleo – si conferma primo sindacato in termini di voti Rsu e di rappresentanza, a conferma della sua forza e credibilità tra i lavoratori della conoscenza”. Pantaleo sottolinea, in particolare, quanto sia stato “importante avere fatto votare ed eleggere i precari, che possono così contare sulla rappresentanza nelle Rsu per fare valere sempre le ragioni della solidarietà e unità in tutti i luoghi della conoscenza. Noi non lasceremo mai soli i lavoratori e le Rsu elette, e saremo intransigenti e coerenti nel difendere i diritti”.

Tornando alla riforma del governo, per la Flc Cgil “i provvedimenti annunciati sono un ulteriore attacco alla scuola pubblica e ai diritti dei lavoratori. Non si intravede alcun segno di vera innovazione, ma si continua nella stessa direzione fallimentare delle riforme della Gelmini”. Pr il sindacato di Pantaleo “si trasformano le scuole in luoghi simili alle aziende, cancellando democrazia e contrattazione. L’istruzione viene piegata alle logiche del mercato, smarrendo quei contenuti culturali e sociali che sono fondamentali per garantire inclusione e uguaglianza. Non ci sono investimenti per migliorare la qualità formativa e valorizzare il lavoro. Tutto avviene in modo confuso e senza alcuna visione di reale cambiamento”.