“La mobilitazione unitaria continuerà, generalizzando le lotte nella scuola e in tutto il pubblico impiego”. Per Domenico Pantaleo, segretario generale della Flc Cgil, le manifestazioni che si sono tenute in tante città italiane sabato 24 ottobre sono soltanto il punto di avvio di una protesta che interesserà l’intero mondo pubblico. “Dalle tante iniziative unitarie dei sindacati della scuola è venuta forte la richiesta di cambiare la pessima legge sulla scuola e di rinnovare il contratto nazionale. Ma le scelte del governo vanno in senso opposto” spiega Pantaleo. Obiettivo dei sindacati è ottenere il rinnovo dei contratti e il cambiamento della legge 107 (quella sulla “buona scuola”), una legge che, aggiunge Pantaleo, “va cambiata radicalmente. Ci sono situazioni di grave autoritarismo tra i presidi, le segreteria sono oberate, mancano i bidelli, mancano gli insegnanti di sostegno, e quelli della fase C verranno messi a fare i supplenti. Dov’è la buona scuola? C’è un evidente fallimento della 107”.

La scuola pubblica, spiegano i sindacati (Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals Confsal e Gilda Unams), va difesa dall’offensiva dell’esecutivo che sembra voler mettere in discussione “valori e princìpi costituzionali”. Una scuola che certamente non trova sostegni nella Legge di stabilità 2016: la manovra finanziaria “non stanzia le risorse per i contratti, non prevede interventi per superare le iniquità della legge sulle pensioni, non risolve le tante ingiustizie contro il personale Ata. Inoltre, colpisce il lavoro pubblico e il welfare, a partire dalla sanità”. Tornando alla scuola, il segretario generale della Flc Cgil appunta la sua attenzione sulla legge 107: “Una norma che peggiora la qualità dell'offerta formativa, determina un clima di autoritarismo e mette in discussione contratti e leggi. Inoltre, i tavoli di confronto sulle deleghe convocati dal ministero non vanno bene, sono confermati tutti i tagli. Mi pare evidente che permangono tutte le criticità di questa legge”.