BERGAMO - “Circa il 30% dei lavoratori oggi ha incrociato le braccia, in un settore dove la mobilitazione è particolarmente difficile e dove,per alcuni servizi, è obbligatorio garantire la presenza minima”: è la prima stima dei sindacati di categoria di Bergamo sull’adesione allo sciopero dei lavoratori del commercio e del turismo nei comparti dei pubblici esercizi, delle agenzie di viaggio, della ristorazione collettiva, delle imprese di pulizia strutturate, delle farmacie private e delle terme. A Bergamo oltre 20.000 persone sono in attesa (in media da più di tre anni) di un rinnovo in questi settori. La protesta è stata lanciata anche in rete con l'hashtag #FuoriServizio.

Questa mattina, dalle 10 a mezzogiorno, Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltrasporti e UIltucs insieme ai delegati sindacali e a un centinaio di lavoratori, hanno presidiato l’ingresso principale dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII. “La protesta è stata organizzata per rivendicare il rinnovo dei rispettivi Contratti nazionali di lavoro attraverso i quali garantire un dignitoso aumento salariale, nuove norme per la valorizzazione della professionalità e per il mantenimento dei livelli occupazionali. Lo stallo negoziale perdura in media da tre anni, nel peggiore dei casi da sei”  hanno commentato poco fa Mario Colleoni, Alberto Citerio, Maurizio Regazzoni e Giacomo Ricciardi, responsabili provinciali delle quattro sigle. 

“A fare le spese dei mancati rinnovi contrattuali sono tanti lavoratori che, da troppo tempo, non percepiscono gli aumenti salariali né vedono definirsi quelle che, invece, sarebbero norme urgenti per la valorizzazione della professionalità, per il potenziamento del welfare, per il rafforzamento del secondo livello di contrattazione, per l’accrescimento delle tutele e per il mantenimento dei livelli occupazionali anche nei periodi di crisi”.

Secondo i sindacati “occorre superare il paradosso economico che vede il comparto turistico in crescita e le retribuzioni degli operatori del settore al palo nonostante in questi anni, con la loro professionalità e competenza, abbiano contribuito alla crescita del PIL e alla piena riuscita di  manifestazioni già concluse come Expo e programmate come il Floating Piers sul lago d’Iseo”.

"Il 28 maggio è in programma lo sciopero della Grande distribuzione, nel quale potrebbe confluire anche il personale della distribuzione cooperativa; il 30, poi, si svolgerà lo sciopero generale dei lavoratori dell'Igiene Pubblica e Privata, con contratti scaduti ormai da 28 mesi: maggio, dunque, si profila come il mese di mobilitazione per tutto il settore. Da un contratto unico, rischiamo di finire con cinque diversi contratti, con l'effetto di avere anche diversi trattamenti tra i lavoratori” hanno concluso i sindacalisti.