L'offensiva delle forze armate francesi e delle altre forze in campo contro i ribelli islamisti nei distretti settentrionali del Mali sta spingendo molte donne e bambini che vivono nell'area, tra le più povere del paese, a fuggire per mettersi in salvo dai combattimenti.

E' quanto riporta Save the Children, in una nota. "Le famiglie ora obbligate a lasciare le loro abitazioni si aggiungono ai circa 350.000 profughi che erano fuggiti dalla regione quando sono scoppiati i combattimenti lo scorso anno", scrive la Ong. Lo riferisce l'Adnkronos.

"Bambini e famiglie in fuga hanno iniziato a raggiungere Bamako e altre località dove si sentono più sicuri dopo essere sfuggiti ai combattimenti, e sono in condizioni precarie e particolarmente vulnerabili. Molti di loro erano probabilmente talmente poveri da non  essere riusciti ad abbandonare la regione nord quando sono scoppiati i combattimenti lo scorso anno perchè prostrati dalla più terribile siccità che il Mali ricordi, e ora hanno un tremendo bisogno di aiuto". Lo afferma Tom McCormack, direttore Save the Children in Mali. 

Save the Children, conclude la nota, opera da tempo in Mali a Gao, dove sono in corso i combattimenti, e a Mopti, in prossimità del  fronte, con interventi per la salute, la prevenzione del colera, l'alimentazione e l'educazione.