Riuscitissimo lo sciopero odierno alla Saipem, società partecipata del gruppo Eni e leader mondiale nel settore dei servizi per l'industria petrolifera, con circa 7.500 addetti in Italia, occupati nelle sedi di San Donato Milanese, Fano, Roma, Vibo Valentia, Ravenna e in Sardegna.

La mobilitazione, indetta da Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, si era resa necessaria a fronte delle dichiarazioni di Eni su una possibile cessione e conseguente acquisizione di soggetti esteri, senza alcuna sicurezza e garanzia per i lavoratori e il sistema industriale italiano.

“Riteniamo sbagliato mettere sul mercato – dice Emilio Miceli, segretario generale della Filctem – una delle maggiori società nel settore della perforazione, da sempre un valore aggiunto sia per competitività che per offerta globale integrata del gruppo. La lotta proseguirà, se non ci sarà un intervento chiarificatore da parte del Governo con i vertici Saipem ed Eni, per sbloccare una volta per tutte una situazione di forte incertezza, che rischia di penalizzare così pesantemente una delle migliori aziende nazionali”.