Il Pdl lancia l’offensiva, contro la riforma del lavoro ma non solo. In un’intervista a Italia Oggi l’ex ministro Maurizio Sacconi sottolinea che non c’è bisogno di impazzire per la spending review, visto che l’avevano già fatta loro. “La spending review è a portata di mano, è stata già fatta dal precedente governo! È il federalismo fiscale. Avevamo fissato per il 2012 gli appuntamenti decisivi per il suo decollo. I costi standard per il servizio sanitario nazionale possono essere definiti anche domani mattina essendo calcolati sui bilanci 2011 di una regione in equilibrio economico rispettivamente per il nord, il centro e il sud. Basta solo fare i conti”.

Ma per la ripresa non basta recuperare risorse dai tagli sulla spesa pubblica. “No. Servono anche nuove regole – dice Sacconi –. Si deve avere il coraggio di mettere in discussione l'impianto regolatorio italiano che è sostenuto da obiettivi nobili del bene comune come sono le tutele dei diritti' del lavoro, la leale partecipazione alla fiscalità generale, la sicurezza, l'ambiente, l'urbanistica. Ma con una oppressione burocratica che non ha eguali”.  La riforma del lavoro va cambiata ( “Draghi ha detto le riforme del lavoro vanno fatte continuamente ... Come dire che quella attuale non è sufficiente”), del resto “Non c'è nessun accordo sociale, le imprese sono tutte scontente. L'unico accordo al massimo è quello tra Cgil, Cisl e Uil”. “Il punto vero – secondo l’ex ministro – è che tutta la regolazione del lavoro con questa riforma peggiora. Bisogna avere il coraggio di deregolare”.