In bilico il negoziato per il rinnovo del contratto nazionale dell’industria alimentare, dal quale dipendono le sorti di 400mila dipendenti. Francesco Prisco, sul Sole 24 ore di oggi, fa il punto sulle trattative e racconta dell'incontro di ieri a Roma, presso la sede di Confindustria, tra Federalimentare e le delegazioni di Fai, Flai e Uila che in serata è sfociato in una seduta ristretta per valutare le condizioni necessarie a far proseguire la trattativa, ferma restando la distanza ancora ampia tra le parti.

I nodi da sciogliere, quando l'associazione datoriale e i sindacati si sono rivisti ieri mattina per la ripresa del confronto dopo la pausa natalizia, erano praticamente gli stessi: questione salariale, Jobs Act, tema della flessibilità e appalti. In particolare, permane la distanza tra la richiesta di aumento illustrata in piattaforma (150 euro) e l'intenzione a contenere i costi da parte delle aziende, l'indisponibilità di queste ultime a prendere in considerazione qualsiasi deroga alle nuove leggi sul lavoro attraverso la contrattazione e i loro dubbi sulla possibilità di estendere all'intera platea di lavoratori di un'azienda (compresi quelli di aziende subfornitrici) gli stessi trattamenti.

Per superare tali questioni non erano bastate le addirittura 14 sedute tecniche dello scorso anno. Dopo un dibattito caratterizzato da numerose pause, nella serata di ieri le sigle hanno chiesto a Federalimentare di avanzare alcune proposte concrete sulle quali lavorare per superare lo stallo.