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Ieri sera, 26 febbraio, è morto un giovane operaio dell’Ageco di Tito Scalo (Pz), schiacciato da un macchinario mentre svolgeva il suo lavoro. “È solo l’ultima spia di quel che sta accadendo nel mondo del lavoro. Al di là delle specifiche responsabilità che saranno accertate rispetto alla morte del giovane Antonio Caggianese, non può sottacersi la dilagante tendenza da parte delle imprese a risparmiare sui costi e sugli interventi in prevenzione e sicurezza”. È quanto afferma Angelo Summa, segretario generale della Cgil Basilicata in una nota inviata alla stampa.
“Il 2017 per la Basilicata ci consegna due dati: 11 infortuni mortali e il 40% delle pratiche di controllo definite dall’Ispettorato del Lavoro che ha accertato irregolarità da parte delle aziende sottoposte a verifica. Non è un dato neutro”, osserva Summa.
Ma al di là dei freddi numeri, per il segretario della Cgil regionale c'è una realtà incontrovertibile: “Le condizioni di sicurezza negli ambienti di lavoro sono diventate una fonte di risparmio da parte delle imprese, che hanno sostanzialmente rinunciato ad investire nella prevenzione”.
“E a questo fenomeno – prosegue Summa – non si risponde con la necessaria forza da parte degli enti istituzionalmente preposti alla vigilanza e al controllo. Anche su questo registriamo ancora una volta la condizione di fragilità che vive la nostra regione. Non si può più parlare di fatalità, benché la crisi sembra quasi aver ‘anestetizzato’ l’attenzione delle istituzioni sul fenomeno degli infortuni e delle malattie professionali fino a farlo diventare una sorta di ritualità. I lavoratori, sempre più precari, subiscono il ricatto occupazionale che li induce a rinunciare a segnalare i rischi per la salute nei luoghi di lavoro e addirittura a far emergere condizioni di rischio”.
Ecco perché, secondo la Cgil, servono “maggiori e più incisivi controlli da parte dei servizi ispettivi. Occorre che Inail, Inps e Ispettorato del Lavoro – insiste Summa – svolgano una reale azione sinergica di controllo e promozione della salute e sicurezza del lavoro, rimettendo al centro la persona e la sua integrità”.
“Siamo accanto alla famiglia” fa sapere Summa, “e ci stringiamo in un abbraccio di commosso cordoglio, con la speranza che simili tragedie non abbiano più a verificarsi”.