PHOTO
Da Volterra al Mugello, dal livornese al grossetano, dall’aretino al fiorentino: da tutta la Toscana oltre mille persone sono attese alla manifestazione della Cgil che ha aperto una vertenza regionale sulla sanità. La manifestazione si svolge oggi (martedì 27 giugno) a Firenze, dalle ore 17 in piazza Duomo 10, davanti alla sede della Regione, per “una sanità pubblica universale ed equa, contro la strisciante privatizzazione, per una Toscana in buona salute” e per chiedere alla Regione stessa “di invertire una tendenza che sta manifestando un preoccupante abbassamento dell’eccellenza riconosciuta al nostro sistema sanitario".
"La legge regionale 84 del 2015 ha previsto una riorganizzazione del sistema sanitario toscano con la riduzione a tre Asl, in linea con quanto previsto dalla delibera 1235/2012 e quindi con un modello di ospedali per intensità di cure e di forte integrazione con il territorio" dice Mauro Fuso, della segreteria di Cgil Toscana: "Un modello su cui è opportuna un’attenta verifica”. Durante la manifestazione (alla quale parteciperanno la segretaria generale toscana Dalida Angelini e tutte le categorie della Cgil) ci sarà della musica e sono previsti interventi al microfono da parte di delegati dai territori che racconteranno le battaglie locali sulla sanità.
“Il sistema mantiene punte di eccellenza, ma ci sono scricchiolii e scivolamenti che richiedono un intervento" continua Fuso: "Abbiamo visto per ora il taglio dei posti letto negli ospedali, ma uno scarso potenziamento dei servizi territoriali. Il territorio deve saper rispondere ai bisogni diffusi, il potenziamento dei servizi territoriali deve essere la priorità. Sono carenti i letti di cure intermedie, la Bassa intensità assistenziale e l’assistenza domiciliare: si anticipa la dimissione dall’ospedale ma troppo spesso si abbandona il paziente a se stesso e alla famiglia”.
C’è poi la questione del depotenziamento degli ospedali periferici: “Senza una opportuna riorganizzazione della rete ospedaliera, ciò incide sui tassi di mortalità. Avere un infarto in zone montane o in territori urbanizzati può fare la differenza tra la vita e la morte, e questo non è accettabile. Inoltre, l'interconnessione tra ospedale e territorio è cruciale per il funzionamento del sistema di cure e per la continuità dei percorsi del paziente cronico e per evitare il ricorso inappropriato, ma spesso obbligato, al pronto soccorso”, dichiara l'esponete Cgil. Che conclude così: “L’Italia ha una spesa sanitaria inferiore di quasi il 30 per cento rispetto ai principali Paesi europei e sta lentamente sottofinanziando il sistema pubblico, mentre cresce la spesa privata. E’ necessario intervenire per destinare maggiori risorse pubbliche, combattere sprechi e corruzione e prevedere una compartecipazione alla spesa più equa e progressiva, in modo da garantire il diritto costituzionale alla tutela della salute”.
Alcune delle proteste nei territori:
- Pistoia: si sono invitati i sindaci dei comuni pistoiesi a sostenere le posizioni della Cgil, attraverso una lettera aperta
- San Marcello Pistoiese: dopo la soppressione del pronto soccorso dell’ospedale, vi è il concreto rischio di soccorsi non tempestivi nella montagna pistoiese
- Figline Valdarno: da lungo tempo si discute della riconversione specialistica dell’ospedale, con dure prese di posizione anche dei sindaci della zona
- Prato: denuncia della carenza di posti letto nel nuovo ospedale
- Firenze: parziale chiusura del Poliambulatorio nel lungarno S. Rosa, un grande distretto che serve un bacino di utenza di 140mila residenti. Presidio di protesta con Fp Cgil
- Pontassieve: Casa della salute della Val di Sieve (per Pelago, Pontassieve e Rufina) non ancora realizzata nonostante gli impegni sottoscritti
- Mugello, Borgo San Lorenzo: rischio chiusura reparto senologia dell’ospedale del Mugello che verrà trasferito a Ponte a Niccheri (il 23 giugno presidio di protesta)
- Livorno: vi è una discussione da lungo tempo intorno al destino dell’ospedale cittadino e allo stato della sanità livornese in generale, ora sfociata in un documento unitario consegnato all’Assessore regionale
- Isola d’Elba: mancanza di presidio adeguato, necessità di Casa della Salute (con gravi difficoltà a reperire personale, causa sede disagiata)
- Volterra: la manifestazione di Cgil e vari comitati in difesa dell’ospedale (il 10 giugno scorso) è stata molto partecipata
- Ospedale della Versilia: inaugurato solo 15 anni fa, viene oggi svuotato gradualmente di reparti (chiusi anatomia patologica e centro trasfusionale)
- Valtiberina: i sindaci e i sindacati esprimono posizione contraria all’accorpamento con il distretto del Casentino. Rischio di declassamento degli ospedali di Bibbiena e Sansepolcro
- Grosseto: forte preoccupazione per l’accentramento della Centrale 118 a Siena con il conseguente rischio di compromettere la tempestività dei soccorsi
- Siena: forte preoccupazione per le Rsa storiche che vedono a rischio la loro sopravvivenza (ieri è saltato il tavolo di confronto con l’Asl Toscana Sud-Est).