“Non illudiamoci, non è solo per la scarsa considerazione che il governo ha verso Cgil, Cisl e Uil, che comunque hanno 13 milioni di iscritti, che il governo ci attacca. Il governo vuole scagliarsi contro un'idea di sindacato, che è il sindacato italiano, confederale. Loro vogliono un sindacato esclusivamente legato alle aziende. Invece è il sindacato confederale che ho permesso di acquisire i diritti che oggi vogliono toglierci. Per questo assume un'importanza assoluta la piattaforma unitaria, perché è il prodotto di un sindacato che vuole difendere i diritti di tutti. Ci vuole uno sforzo per valorizzare le ragioni che ci fanno stare uniti. Uniti e solidali tra sindacati, tra lavoratori e pensionati, tra giovani e anziani. Oggi siamo qui per iniziare un percorso di mobilitazione che ci unisca ancora di più e che ci porti in piazza. Bisogna riportare in questo paese un po' di giustizia sociale. Si smetta di dividere le generazioni, le persone, le razze. Mai come in questo periodo si è visto un attacco così diretto, politico e mediatico, contro i lavoratori e i pensionati. L'idea che sta dietro è che la spesa pubblica sia una spesa improduttiva. Si persevera nell'atteggiamento vessatorio contro pensionati e impiegati pubblici, e si dice che noi costiamo. Ma ci si dimentica di dire che il 75% delle pensioni è sotto al 1500 euro al mese lordi, e che il 50% di questi è sotto i 500. Da questa giornata deve uscire una denuncia molto forte e l'affermazione che noi siamo una vera ricchezza per la società. Perché il nostro reddito, anche se fa acqua da tutte le parti, è diventato il vero sostegno alle famiglie italiane”. Lo ha detto Rita Turati, segretario Generale dello Spi Cgil del Veneto, durante la giornata nazionale di mobilitazione dei sindacati dei pensionati a Milano, con iniziative anche a Roma e Palermo, organizzata da Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil.