Presidio stamattina davanti all’Ars dei lavoratori del Cantiere navale di Palermo in difesa dell’emendamento che prevede lo storno di 15 milioni di euro, destinati in origine ad altre opere, in favore della realizzazione di un  bacino di carenaggio da 80 mila tonnellate per l’offshore. E domani sera il sit-in dei metalmeccanici palermitani di Fincantieri  andrà avanti a oltranza fino alla conclusione della maratona all’Ars su Bilancio e Finanziaria, in difesa del futuro occupazionale già duramente colpito da anni di cassa integrazione.

L’emendamento era stato stralciato ieri sera dalla commissione Bilancio e aveva provocato la reazione allarmata  di Fiom, Fim e Uilm.  “Oggi abbiamo appreso che l’emendamento è stato ripresentato e sarà sottoposto al voto d’aula. Ne prendiamo atto positivamente. Ma ora va approvato”, dichiarano i segretari di Palermo della Fiom Cgil, Angela Biondi, di Fim Cisl Ludovico Guercio  e della Uilm Uil  Vincenzo Comella - La nostra preoccupazione rimane forte e ribadiamo con fermezza che se lo stanziamento non dovesse essere reso disponibile,  il Parlamento siciliano si assumerà la responsabilità del futuro dell’industria cantieristica a Palermo,  unica e strategica realtà produttiva esistente  in Sicilia. La mancata approvazione significherebbe ulteriore desertificazione industriale del nostro territorio, con livelli di disoccupazione mai raggiunti”.

In attesa del voto all’emendamento, da domani pomeriggio i lavoratori di Fiom, Fim e Uilm del Cantiere Navale riprendono il presidio sotto palazzo dei Normanni fino al varo della manovra finanziaria da parte dell’Ars “per fare sentire la  loro voce, per tutelare il loro posto di lavoro, per  il rilancio del cantiere di Palermo,  che ha scritto e continua a scrivere la storia del lavoro metalmeccanico in questa città”.