"Da cinque anni lavoro come tirocinante al ministero della Giustizia guadagnando circa trecento euro al mese. Ho quarantun anni compiuti, una moglie e una figlia di nove anni. Non si può andare avanti così, basta con i tagli al pubblico impiego". A dirlo è Daniele De Angelis, uno dei manifestanti del corteo in corso a Roma. "Chiediamo lo sblocco della seconda parte dei fondi previsti in finanziaria e pari a 7,5 milioni di euro - prosegue - almeno così potremmo avere la seconda parte degli stipendi per l'anno in corso. Al momento è utto fermo e noi tirocinanti, circa tremila in tutta Italia, non stiamo lavorando".
In piazza le varie categorie del pubblico impiego, tra cui anche i lavoratori della scuola. Cristiana Lucioli, da trentacinque anni lavora a Firenze come insegnante della scuola primaria. "Dopo le riforme Gelmini e Moratti stiamo toccando il fondo. Con quest'ultima si rimette ancora di più la qualità dell'insegnamento. Oggi sono scesa in piazza per i miei alunni che sono i primi a rimetterci. Questo Governo dovrebbe andarsene a casa perché‚ fa danni ovunque, ma se davvero intendono riformare la scuola almeno coinvolgano gli addetti ai lavori".
Pa: in piazza dal precario all'insegnante, "basta tagli"
8 novembre 2014 • 00:00