Si fermano oggi (venerdì 14 settembre) in Lombardia i corrieri che lavorano in appalto per Amazon. Previsti anche presìdi davanti ai siti principali di Origgio (Varese, Milano e Buccinasco, a partire dalle ore 6.30. “In due anni di impegno e di lotte sono stati raggiunti grandi risultati”, spiega la Filt Cgil: “Da una situazione totalmente fuori controllo, fatta di subappalti, sfruttamento, false cooperative e applicazioni contrattuali volutamente errate e illegali, abbiamo riportato legalità e trasparenza, ridotto la precarietà e fatto applicare correttamente il ccnl del trasporto merci e logistica”.

La battaglia però non finisce. Il sindacato denuncia infatti una crescita esponenziale dei volumi di attività di Amazon, con l’apertura di diversi nuovi siti sul territorio lombardo e una perenne riorganizzazione imposta dal committente che ricade come un macigno sulle centinaia di lavoratori occupati nella filiera del colosso dell'e-commerce. “Ci troviamo di fronte – continua la Filt – a carichi di lavoro insostenibili, nastri lavorativi inutilmente prolungati con straordinari spesso non retribuiti, l’ingresso di numerose nuove società in appalto con conseguente frantumazione della filiera e un continuo spostamento di rotte da un'azienda a un’altra, che portano al costante travaso di personale senza le dovute garanzie e un vero coinvolgimento del sindacato”. Per la Filt, insomma, Amazon “deve capire che i driver rappresentano l’immagine stessa della multinazionale. Sono uomini e donne che hanno il diritto a una vita lavorativa sicura, con salari adeguati e un’organizzazione del lavoro equa e dignitosa”.

I sindacati chiedono, anzitutto, il ridimensionamento dei carichi di lavoro (oggi un driver di Amazon consegna circa il doppio dei pacchi di un collega che opera per i principali player della logistica) e un orario di lavoro chiaro e concordato, con una decisa riduzione del lavoro straordinario. La Filt sollecita anche “un percorso che porti alla sottoscrizione di un accordo-quadro di filiera, con il coinvolgimento del committente Amazon, che dia le medesime garanzie a tutti i lavoratori a prescindere dalla società di appartenenza” e un “graduale e ulteriore miglioramento delle condizioni salariali”. Per il sindacato sono importanti “la messa in discussione, attraverso tavoli sindacali, di un’organizzazione anarchica del lavoro, con un monitoraggio costante e le dovute tutele”, un intervento deciso in merito alla sicurezza sul lavoro e la riduzione della precarietà “tramite percorsi di stabilizzazione e piani di assunzione di partite Iva e contratti interinali”. Infine, per la Filt “la costante implementazione e ottimizzazione dell’algoritmo che gestisce i processi produttivi è frutto del costante lavoro e impegno dei driver, e porta a enormi vantaggi per Amazon rispetto alla concorrenza: questo elemento deve poter essere oggetto di confronto con il sindacato e il beneficio di cui gode il committente deve essere riconosciuto ai lavoratori”.