"L’atteggiamento dalla Golden Lady è davvero irresponsabile e inaccettabile". Così il segretario confederale della Cgil, Vincenzo Scudiere, commenta la posizione assunta dall’azienda ieri all’incontro presso il Ministero dello Sviluppo Economico, a un anno dalla decisione di chiudere lo stabilimento Omsa di Faenza per trasferire le attività in Serbia, e dove il gruppo mantovano avrebbe dovuto presentare ufficialmente il potenziale acquirente che però al momento non esiste.

Nel merito il dirigente sindacale sostiene che "mai un’azienda in sede istituzionale ha usato tanta arroganza nel rispondere negativamente alle legittime richieste di 340 lavoratrici che aspettano di sapere quale potrà essere il proprio futuro lavorativo: nessun impegno concreto, dopo le tante rassicurazioni, per trovare un’alternativa di lavoro alla produzione di calze da donna. Niente di niente".

Secondo Scudiere, infatti, da parte dell’azienda si sono registrate "solo parole vuote che si trasformano in una inaccettabile presa in giro: colpisce che una grande impresa come la Golden Lady esprima comportamenti tanto scorretti nei confronti delle Istituzioni e delle lavoratrici".

La Cgil chiama quindi in causa il proprietario dell’azienda, l’imprenditore Grassi. "Dica quali sono le sue reali intenzioni - chiede il segretario confederale -, dica con parole chiare quale sarà il destino dello stabilimento e dell’occupazione. Questo ci aspettiamo nelle prossime ore. Da parte nostra continueremo nella mobilitazione a fianco delle lavoratrici e della comunità locale fino a quando - conclude Scudiere - non otterremo impegni concreti".