No alla reintroduzione dei voucher. Anche la Cgil Puglia "avvia la mobilitazione regionale con una conferenza stampa che si terrà giovedì 1 giugno, dalle ore 9.30, presso l’Aula Aldo Moro del Dipartimento di Giurisprudenza" . Un'iniziativa contro queste nuove norme, si legge in una nota, "addirittura peggiorative dei voucher e che impoveriscono e precarizzazione ulteriormente il mondo del lavoro, contro la presa in giro dei milioni di italiani che hanno sottoscritto i referendum della Cgil, a sostegno della manifestazione nazionale indetta il prossimo 17 giugno a Roma"
Aprirà i lavori Maria Giorgia Vulcano, coordinatrice del Dipartimento Politiche Giovanili della Cgil regionale, mentre le conclusioni saranno affidate al segretario generale Pino Gesmundo. Parteciperanno esponenti del mondo accademico, delle istituzioni, delle associazioni. Tra gli altri hanno già aderito all’iniziativa i giuslavoristi Umberto Carabelli, Vincenzo Bavaro, Vito Leccese, Stella Laforgia; i docenti di Diritto costituzionale Luigi Volpe, Marina Calamo Specchia e Alessandro Torre; e ancora l’ex rettore di Bari Corrado Petrocelli, il docente di Storia Mario Spagnoletti, il docente di Diritto ecclesiastico Nicola Colajanni, i docenti di Economia Nicola Costantino e Francesco Prota.
Inoltre hanno dato la loro adesione l’Arci di Bari, l’Anpi, il Puglia Pride, Link, Rete della Conoscenza Puglia, Unione degli Studenti, Zona Franca, Act, AltraPolis.
"Uno schiaffo alla democrazia. Questo il giudizio della Cgil sulla decisione di alcune forze politiche - sia di maggioranza che opposizione – di votare in Commissione bilancio alla Camera una norma che seppur sotto diverso nome di fatto reintroduce i voucher. Un provvedimento che contraddice le decisioni assunte dal Governo un mese fa quando trasformando in legge un decreto aveva proceduto alla loro abrogazione. Un risultato come è noto arrivato dopo l’impegno della Cgil che a sostegno di un referendum aveva raccolto milioni di firme. Prima fissato il 28 maggio e poi cancellato dalla Corte Costituzionale essendo venuti meno i presupposti", si legge nel comunicato.
"Un fatto grave: mai nella storia della Repubblica era accaduto che un Governo intervenisse strumentalmente con un Decreto con scopo di impedire un referendum e pochi giorni dopo promuovesse un’iniziativa parlamentare per reintrodurre ciò che il referendum intendeva abrogare. Si impedisce ai cittadini di decidere attraverso un voto referendario e si configura una gravissima lesione democratica, un’aperta violazione dell’articolo 75 della Costituzione", conclude la nota.