Quindici supermercati aperti 24 ore su 24 tutti i giorni dell'anno. Può essere questa una risposta per far ripartire consumi e occupazioni nella Capitale? La risposta è no per Claudio Di Berardino, segretario della Cgil di Roma e del Lazio, che al Corriere della Sera dichiara che le aperture non-stop sono “il tentativo disperato di recuperare qualche euro”.

Di Berardino annuncia che la Cgil chiederà un incontro a Comune e Regione, per aprire un tavolo di trattativa con imprese e sindacati per regolamentare le aperture, in modo che avvengano in base alle effettive esigenze. Perché “le aperture H/24 non sono la soluzione, perché anche dove le cose vanno meglio si oscilla dai 3 a 4 mila euro in più al mese”. Il vero nodo, secondo l’esponente Cgil, è che “vanno fatti ripartire i consumi e per farlo c'è bisogno che si crei lavoro”.

Anche dal punto di vista occupazionale, risultati non se ne vedono: “Se facciamo riferimento agli esercizi commerciali che rimangano aperti H/24 – insiste Di Berardino – non notiamo un aumento dell'occupazione. Non ci sono nuovi posti di lavoro e l'esempio arriva anche dai grandi centri commerciali con le aperture festive: le hanno effettuate da tempo senza creare lavoro”.

E questo perché, spiega il segretario, “se si allunga l'orario di apertura dei negozi c'è solo una distribuzione degli acquisti in un arco temporale più lungo”. Mentre “per il lavoro, abbiamo forme contrattuali sempre precarie e con un forte sfruttamento”.