Nasce il coordinamento dei sindaci dei comuni sedi dei principali stabilimenti Fiat in Italia: prima iniziativa sarà la richiesta di un incontro con azienda, sindacati e governo per avere garanzie sulle prospettive produttive e occupazionali del Gruppo. E' l'iniziativa decisa oggi dai sindaci di Atessa, Cassino, Cento, Grugliasco, Maranello, Melfi, Modena, Pomigliano D'Arco, Pratola Serra, Termoli, Torino e Verona. La riunione si è svolta presso il Comune di Torino.

'Tutti i sindaci si mettono insieme su una vicenda delicata. Spero si trovi un modo comune per rapportarsi alla vicenda Fiat", ha spiegato il sindaco di Melfi, Livio Valvano. "Un sindaco da solo può fare poco, ma il punto di vista delle comunità locali è importante per ragionare e dare input su una questione che riguarda tutto il Paese". Valvano ha espresso fiducia sul futuro del sito lucano, dove la Fiat "ha confermato di volere investire per nuovi modelli, lo stabilimento è competitivo". "Spero che si possano creare le stesse condizioni per tutti gli stabilimenti", ha concluso.

'Nella nostra azione - ha sottolineato il sindaco di Torino Piero Fassino - c'è una solidarietà tra sindaci e comunità, non competizione o conflitto, vogliamo sviluppare una strategia comune che difenda tutti i siti". Fassino ha anche sottolineato l'esigenza "di favorire una nuova stagione di relazioni fra azienda e sindacati che superi lacerazioni e ferite degli ultimi due anni". "Al Governo - ha detto - chiediamo una forte iniziativa su scala europea, ma anche scelte di politica industriale a sostegno di tutto il settore auto'.

I sindaci ribadiscono il ruolo centrale che "l'Italia deve continuare ad avere per il gruppo Fiat e i suoi siti produttivi, condizione imprescindibile per la salvaguardia dell'occupazione". "Tutti i siti produttivi - affermano - devono essere salvaguardati attraverso il rilancio degli investimenti di processo e di prodotto".