Prosegue lo sciopero con picchetto e blocco delle merci dei lavoratori della Nardi di San Giustino (Perugia). La decisione è stata presa oggi, 15 gennaio, nel corso dell’assemblea che i sindacati hanno tenuto con i lavoratori dell’azienda metalmeccanica umbra, visto che negli ultimi giorni non ci sono stati passi in avanti su nessun fronte: continuano a non arrivare gli stipendi arretrati, con i lavoratori e le loro famiglie che sono ormai con l’acqua alla gola, mentre dalla nuova proprietà non c'è alcuna risposta rispetto alla richiesta di incontro avanzata dai sindacati.

“È sempre più forte la preoccupazione per l’evidente mancanza di un interlocutore chiaro con il quale intavolare un ragionamento sul futuro industriale di questo sito strategico per il territorio e per l’Umbria”, spiegano i segretari Fiom, Fim e Uilm di Perugia, Maurizio Maurizi, Adolfo Pierotti e Daniele Brizi. “Di questo abbiamo parlato anche con i rappresentanti istituzionali che oggi hanno raggiunto il presidio (il deputato Walter Verini, l’assessore regionale Fernanda Cecchini e i sindaci di Città di Castello e San Giustino, Luciano Bacchetta e Paolo Fratini), esternando tutti i nostri timori su quella che sembra ad oggi più un’operazione di speculazione finanziaria che un semplice passaggio di mano di un’azienda”.

Da parte loro – riferiscono i sindacati – i rappresentanti istituzionali, oltre ad esprimere solidarietà ai lavoratori, hanno assicurato un impegno concreto: “La giunta regionale si è attivata su nostra richiesta per convocare un tavolo istituzionale con la nuova proprietà e le parti sociali, cercando di coinvolgere anche il governo nazionale. Al contempo, le amministrazioni di Città di Castello e San Giustino hanno assicurato il massimo impegno nell’ambito delle loro competenze per difendere una realtà industriale vitale per l’intero Alto Tevere”. Fim, Fiom e Uilm hanno accolto positivamente il contributo delle istituzioni, ribadendo però che “il tempo è strettissimo ed è necessario concretizzare subito gli impegni presi”.