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Ancora un morto sul lavoro. È successo lunedì 5 giugno alla Wärtsila di Trieste e subito i lavoratori dello stabilimento, insieme a quelli dei siti di Genova e Napoli, sono scesi in sciopero. "Il tema della sicurezza irrompe ancora una volta con forza e in forme drammatiche - scrive in una nota Bruno Papignani, della Fiom Cgil nazionale - Ancora una volta più che le parole servono controlli, prevenzione e protezione. Occorrono diritti e cultura della sicurezza. Ancora una volta, e sempre più spesso - prosegue l'esponente sindacale - questi episodi accadono nelle svariate forme del lavoro d'appalto spesso sconosciute e figlie di una deregolamentazione assurda ai danni di chi lavora che i governi e il parlamento hanno perseguito in questi anni".
Oltre ad esprimere vicinanza alla famiglia del lavoratore scomparso, la Fiom annuncia che come sempre, in attesa che si accertino le cause e le responsabilità dell'incidente, si costituirà parte civile.