“Stigmatizziamo il comportamento e la decisione dell’assemblea dei soci, pubblici e privati, della società Roma Multiservizi di confermare il licenziamento di 30 lavoratori”. Lo affermano in una nota Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti del Lazio, ricordando che da settembre scorso i vertici della società hanno avviato una procedura che riguarda gli amministrativi, motivandola con la contrazione del fatturato. Il prossimo incontro tra le parti si terrà martedì 13 marzo.

La procedura di licenziamento si era già conclusa presso la Regione Lazio lo scorso 8 febbraio con un mancato accordo tra le parti. “In quell’occasione – proseguono i sindacati –, nonostante le rassicurazioni fornite dall’assessore alle Partecipate al Comune di Roma e la disponibilità dimostrata dalla Regione e dalle organizzazioni sindacali, sia Roma Multiservizi sia Ama rifiutarono la possibilità di applicare gli ammortizzatori sociali, condannando di fatto i 30 lavoratori a un inevitabile licenziamento”.

L'esito negativo è stato confermato dall’assemblea dei soci pubblici e privati. “Eppure – si legge nel comunicato sindacale – il 22 febbraio scorso, in occasione dello sciopero dei lavoratori della Roma Multiservizi, l’assessore Gennaro ha sottoscritto con noi un verbale di incontro con cui si ribadiva l’inopportunità di atti unilaterali che risultano ancora più inopportuni visto il probabile incremento di fatturato per alcune recenti aggiudicazioni di gara a cui la società ha partecipato”.

“Non si possono licenziare le persone – concludono le tre sigle – per decrementi di fatturato o per fare pressioni su possibili nuove aggiudicazioni: i lavoratori sono carne e ossa, non merce di scambio. Perché Roma Capitale si ostina a non esercitare tramite Ama un serio controllo dell’operato di una sua partecipata? Chiediamo di ritirare immediatamente le procedure di licenziamento e di trovare nel tavolo già convocato per il prossimo 13 marzo le soluzioni che tutelino i lavoratori e la qualità dei servizi erogati all’utenza”.