"I dipendenti della società Milano 90 stanno manifestando davanti a Montecitorio mentre in aula è in corso la votazione sul bilancio che prevede il taglio delle locazioni delle strutture in cui prestano la loro attività lavorativa". Così, in una nota, Valentina Italiano, segretaria generale della Filcams Cgil Roma Centro Ovest Litoranea.

"Il 26 giugno scorso, infatti, - spiega - con l’obiettivo di ridurre la spesa pubblica, l’ufficio di presidenza della Camera dei deputati, su proposta del collegio dei questori, ha approvato il recesso dai contratti di locazione dei Palazzi Marini che sarà formalizzato dopo la votazione del bilancio da parte dell’assemblea".

"I circa 350 lavoratori di Milano 90, cui è applicato il contratto del turismo, - aggiunge - operano dal 1998 presso la Camera dei deputati con mansioni di addetti alle pulizie, ai servizi mensa e bar, assistenti al personale della Camera, addetti all’accoglienza ospiti, addetti ai servizi postali e assistenti ai convegni, percependo delle retribuzioni che si attestano intorno ai mille euro mensili. La decisione assunta seppure legittima nell’ottica di realizzare un risparmio e razionalizzare le spese, ancora una volta, come spesso accade per i servizi conferiti in appalto, non tiene affatto in considerazione il destino occupazionale dei lavoratori coinvolti".

"Infatti - prosegue la segretaria - attuato l’annunciato recesso, i lavoratori perderanno il posto di lavoro e la retribuzione, fatta eccezione per il solo sostegno dell’ex indennità di disoccupazione, per un periodo variabile tra gli 8 e i 14 mesi a seconda della propria età anagrafica. E' necessario trovare una soluzione occupazionale per i lavoratori coinvolti, anche prevedendo una clausola sociale se l’appalto in cui operano sarà nuovamente affidato e, in ogni caso, affermando il principio che “i lavoratori seguono il lavoro”, anche se esso si svolgerà in un luogo fisico diverso da quello attuale. Chiediamo che la Camera, unitamente alla necessità di ridurre la spesa pubblica, si faccia carico delle conseguenze che ne deriverebbero in termini occupazionali per i lavoratori e le loro famiglie".

"La Filcams Cgil - conclude Italiano - ne sosterrà la mobilitazione in attesa delle auspicate rassicurazioni sulla certezza e sulla continuità lavorativa".