Il vertice europeo straordinario dedicato all'emergenza immigrazione riunito il 23 aprile a Bruxelles ha deciso di triplicare i fondi destinati alle missioni Triton e Poseidon, insieme al rafforzamento dei mezzi per le operazioni.  La battaglia ai trafficanti, è il senso delle decisioni prese ieri, dovrà essere però realizzata entro le regole del diritto Internazionale, mentre si tenterà di mettere in piedi una serie di iniziative congiunte su asilo e transito di migranti.

Non è passata invece la proposta italiana delle quote di accoglienza. “Non si può obbligare alcun paese ad accogliere dei migranti, questo può essere fatto solo su base volontaria”, ha commentato il premier Renzi.

Chiara la volontà di intervento anche per quanto riguarda una missione ad hoc per la distruzione dei barconi degli scafisti. Ma il nodo, come il premier sapeva fin dall'inizio, è sempre lo stesso: la redistribuzione dei richiedenti asilo per i diversi paesi europei e non solo tra quelli di approdo. Tema che tocca direttamente gli interessi nazionali, in particolar modo quelli dei Paesi sotto elezioni come la Gran Bretagna.

Non è un caso che il premier britannico David Cameron, arrivando al vertice, abbia dato la massima disponibilità sulla fornitura di armi e mezzi a condizione che le persone salvate non richiedano asilo in Gran Bretagna. Alcuni Paesi si sono dimostrati disponibili a ospitare gli immigrati, hanno fatto delle aperture, ma al momento la base volontaria dell'intervento.