"Una carta rivendicativa" a carattere nazionale con "una base comune di diritti" e "non derogabile" dal secondo livello: questa la proposta su cui sta lavorando la Fiom con "l'obiettivo esplicito di rendere inapplicabile" l'accordo separato del 5 dicembre sul contratto nazionale dei metalmeccanici. Lo dice il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, all'assemblea nazionale dei metalmeccanici a Cervia. Una carta - aggiunge - da sottoporre al voto "fabbrica per fabbrica".

"Forse non si chiamano più padroni, ma esistono ancora - aggiunge -: sono coloro che detengono il potere, il discorso non cambia. Proprio le leggi fatte in questi ultimi anni dal governo Berlusconi prima e dal governo Monti poi, dalla modifica dello Statuto dei lavoratori all'articolo 8, hanno messo in discussione il diritto al lavoro: le persone che noi rappresentiamo hanno registrato un peggioramento secco delle loro condizioni, le disuguaglianze sono aumentate".

"Andare verso la riduzione degli orari di lavoro per difendere i livelli occupazionali". Questo un altro passaggio della proposta di Landini. "Bisogna lanciare la riduzione degli orari di lavoro attraverso l'uso dei contratti di solidarietà e della cassa integrazione ad ore". E "in caso di necessità di un maggior utilizzo dell'impianto - ha aggiunto - siamo disposti a contrattare sugli orari" in maniera collettiva.