Meridiana conferma la volontà di andare avanti con le procedure di mobilità per 1634 lavoratori. Si chiude infatti con una fumata nera il tavolo interministeriale di oggi, 27 ottobre, sulla vertenza.

L'ad della compagnia, Roberto Scaramella ha confermato l'intenzione dell'azienda di procedere con la mobilità per 1634 dipendenti, annunciata nei giorni scorsi. L'azienda si è detta disposta a discutere su uno solo dei punti integrativi proposti dai sindacati per accettare l'ipotesi di accordo formulata dal ministro del Lavoro, Giuliano Poletti: la rinuncia a esternalizzare le attività, in particolare il call center. Lo comunicano le agenzie.

La trattativa ora si sposta da Roma a Olbia, sede legale della compagnia, dove azienda e sindacati discuteranno nel merito le procedure di mobilità. Da fonti sindacali riportate dalle agenzie di stampa, si apprende che il ministero del Lavoro avrebbe dato la disponibilità per altri due anni di cassa integrazione, come richiesto dalle forze sociali, se l'azienda dovesse farne richiesta, ipotesi già rigettata in prima istanza dalla compagnia.

L'esito del vertice è stato accolto con sconcerto da centinaia di "magliette rosse", simbolo degli esuberi di Meridiana, che attendevano l'esito dell'incontro all'esterno della sede del ministero del Lavoro. Molti di essi indossavano maschere riproducenti il volto dell'azionista di riferimento della compagnia, il principe ismailita Karim Aga Khan.

In attesa del faccia a faccia fra il management di Meridiana, i ministri e le organizzazioni sindacali, i lavoratori, in centinaia, avevano infatti presidiato la sede di via Flavia a Roma, scelta per l'incontro. Il vertice era anche stato preceduto ieri da un inatteso confronto, alla Leopolda, a Firenze, fra il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, e una delegazione di dieci magliette rosse. Incontro da cui, evidentemente, non sono scaturiti risultati concreti.