Riparte la campagna sulle malattie professionali di Flai Cgil e Inca. L’appuntamento è per sabato 18 aprile, con una presenza della categoria e del patronato in tutte le marinerie italiane. “Con la campagna, anche quest’anno prosegue il nostro impegno sul tema delle malattie professionali in un settore molto delicato ed esposto, come quello della pesca” spiega la segretaria nazionale Flai Sara Palazzoli.

Nel corso della campagna, in tutti i territori, in un’azione congiunta con l’Inca, verranno “somministrati i questionari, elaborati in modo sempre più specifico e collegato alla specifica attività lavorativa” illustra Palazzoli: “Il tipo di lavoro comporta, infatti, una serie di condizioni peculiari, quali l’esposizione agli agenti atmosferici, chimici e ai rumori delle macchine, la movimentazione di carichi, l’uso di attrezzi e macchinari pericolosi, che si traducono in rischi per la salute”. Con i questionari, che consentono un’indagine ‘in presa diretta’ sulle condizioni dei lavoratori della pesca, “intendiamo – conclude la segretaria nazionale Flai Cgil – fare uno screening sempre più dettagliato, così da individuare i rischi e agire anche sulla prevenzione, con l’obiettivo di arrivare al riconoscimento delle malattie professionali per i lavoratori della pesca”.

L’attenzione della Flai Cgil alla salute e sicurezza nel settore della pesca è massima. Non solo malattie professionali, con la nuova edizione della campagna, ma anche applicazione al settore del Testo Unico. Nel settembre scorso, infatti, la Flai Cgil ha consegnato alla presidenza della Camera oltre 15 mila firme per la petizione “In mare senza rete”. La richiesta del sindacato era la piena applicazione del decreto 81/08 anche ai lavoratori della pesca, in considerazione sia delle rischiose condizioni di lavoro, dal punto di vista ambientale, climatico e logistico, sia dell’alto numero di infortuni, oltre al fatto che il Testo Unico rappresenta anche un baluardo sul fronte della prevenzione per le tante malattie professionali.