Solidarietà e sostegno a Don Ciotti, dopo le minacce di morte lanciate dal carcere dal boss corleonese Salvatore Riina, giungono dalla Cgil di Palermo. “Sul tema della confisca dei beni alla mafia siamo al fianco di Don Ciotti e di Libera, punti di riferimento di un mondo del lavoro che guarda alle modifiche di uno strumento che ha reso concreta la possibilità di trasformare le ricchezze accumulate con la violenza dalla mafia in beni produttivi per la collettività – dichiara il segretario generale della Cgil di Palermo Enzo Campo - Uno strumento che ha segnato un cambiamento sostanziale: questi beni, queste terre che sono un bene già di per sé, liberati dall’oppressione mafiosa, devono tornare indietro ai cittadini, consegnati dallo Stato alle giovani generazioni come elemento di crescita e di sviluppo legale, proseguendo sulla strada delle produzioni in atto di olio, pasta, vino dei terreni confiscati. La Cgil è al fianco di don Ciotti su questa trincea, nel chiedere il rispetto delle regole e della legalità non a parole ma con i fatti”.