“Per prendere di petto il problema delle liste di attesa è necessario completare la stabilizzazione di tutti i precari della sanità umbra, compresi i dirigenti del sistema sanitario ancora non stabilizzati, applicare tutta la circolare Madia”. Lo affermano in una nota congiunta il segretario generale della Cgil dell'Umbria, Vincenzo Sgalla, il segretario generale della Fp Cgil Umbria, Fabrizio Fratini, e il segretario regionale Fp Cgil Medici Mauro Patiti, che commentano così le recenti dichiarazioni dell’assessore regionale alla Sanità, Luca Barberini. “Per quanto riguarda invece l'intramoenia – continuano i tre sindacalisti – ci sembra pleonastico ricordare che per i medici è prevista dalla legge e creata per risolvere il problema della libera scelta del medico curante e valorizzare chi ha fatto la scelta del pubblico, contrastando così anche la deriva della sanità privata”.

Per la Fp è “un ostacolo sempre più difficile da superare per garantire a tutti i cittadini il diritto alla salute sancito dalla Costituzione italiana, già fortemente a rischio per i continui tagli alla sanità perpetrati da tutti i governi succedutisi negli ultimi anni”. “Non a caso – ricordano dal sindacato – la problematica è parte integrante del documento unitario di Cgil Cisl Uil, presentato prima dell’avvio della discussione sul Piano sanitario regionale”.

“Sicuramente – continuano Sgalla, Fratini e Patiti – gli unici soggetti che non sono responsabili della situazione in atto sono i professionisti della sanità (che hanno garantito sempre e comunque anche tra mille difficoltà servizi di qualità) ed è competenza della Regione Umbria e delle direzioni aziendali, che hanno tutti gli strumenti normativi e giuridici nonché la responsabilità organizzativa, affrontare e risolvere il problema”.

Tra gli interventi richiesti dal sindacato c'è quello di “sollecitare le direzioni aziendali alla rilevazione dei fabbisogni di personale e verificare il rispetto dell’orario di servizio e del relativo riposo”. Infine, Cgil e Fp Cgil sottolineano che non si è ancora concluso il percorso del rinnovo contrattuale, “anche per assenza di finanziamento dello stesso della parte delle Regioni”. “La Cgil è sempre disponibile – concludono Sgalla, Fratini e Patiti – e attende convocazioni dell’assessorato per lo Sviluppo sostenibile di qualità del Servizio sanitario nazionale e della tutela degli operatori che ci lavorano”.