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"L'ulteriore rinvio alla Corte costituzionale di un contenuto fondamentale della legge 40, attinente la possibilità della fecondazione assistita con il patrimonio genetico di persone diverse dalla coppia, induce a temere che alcuni settori ideologizzati della magistratura cerchino una sorta di rivalsa rispetto alla volontà parlamentare e popolare". Questo il commento di Maurizio Sacconi, ministro del Lavoro e delle politiche sociali con delega del governo per il coordinamento politico dei temi di bioetica, sulla sentenza del Tribunale civile di Firenze, che ha sollevato il dubbio di costituzionalità sulla norma che vieta la fecondazione eterologa.
Dichiarazioni cui replica Rossana Dettori, Segretaria Generale della Fp-Cgil Nazionale, secondo la quale "in molti sembrano non saperlo, ma l'Italia è una Repubblica retta da una Costituzione. Per dirimere queste contese giuridiche esistono delle istituzioni e solo chi vuole speculare in modo vile può sollevare polveroni su procedure trasparenti e, soprattutto, formalmente ineccepibili". Per Dettori "l'intervento del ministro Sacconi è istituzionalmente fuori luogo, un'ingerenza inaccettabile da parte di un ministro della Repubblica, peraltro con competenze diverse da quelle riguardanti la salute, che spetterebbero al ministro Fazio. Sacconi – conclude la segretaria - la smetta di speculare sulla vita delle persone e, una volta ogni tanto, si occupi di lavoro, magari cominciando da misure di sostegno alla famiglia e alle donne, a partire da quelle per le donne lavoratrici".