“Bisogna ricostruire il Paese a partire dal lavoro. Rimettere al centro il lavoro e le persone che lavorano: questa è la bussola. Garantendo i diritti, combattendo la precarietà, facendo ripartire gli investimenti e una vera politica industriale”. È questo, in sintesi, l'appello che il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, rivolge al governo dal palco della manifestazione nazionale con Cisl e Uil a Roma.

I sindacati si sono riuniti a Piazza Santi Apostoli per la prima delle tre iniziative principali di un'intera settimana di mobilitazione per chiedere “fatti”, dopo le “parole” all'esecutivo Conte sulla manovra. Quella di oggi è una manifestazione/assemblea dedicata a Mezzogiorno, industria, servizi e sviluppo sostenibile.

Quello di Landini è in realtà “un messaggio rivolto al governo e alle imprese: o si lavora tutti insieme o non si va da nessuna parte. Bisogna ricostruire la fiducia del Paese e dare voce ai giovani”, ha detto. Il governo sembrerebbe in effetti intenzionato ad aprire alle richieste di un Patto arrivato dalla stessa Cgil. “Un patto sociale – ha spiegato ancora – significa chiedere a imprese e al governo di mettere al centro il lavoro, la persona, i diritti dei lavoratori. Per affrontare le sfide dell'innovazione tecnologica serve un piano straordinario di formazione – ha aggiunto –, ma per tutto questo occorre un'idea di sistema, una collaborazione di tutti”.

Non è un caso, per Landini, se “proprio dopo aver programmato queste manifestazioni sono arrivate anche le convocazioni a Palazzo Chigi”. Ma questo è “il momento dei fatti”. “Noi giudichiamo per quello che fanno – ha continuato – e ci mobiliteremo ancora per ottenere i nostri obiettivi”. Obiettivi “molto precisi”, e cioè “cambiare davvero sistema, per far ripartire l'occupazione, difendere sul serio lavoro e impresa”. Un'impresa che però deve “investire e non speculare in finanza”, e che deve correre il rischio di guardare al futuro”. È questo, per i sindacati, “l'unico modo per affrontare la situazione”.

“È necessario – ha detto nel suo intervento – che il lavoro prenda la parola e diventi la priorità. Abbiamo bisogno di ricostruirlo questo Paese – ha insistito – dando valore al lavoro: basta con la logica della precarietà, dei subappalti e della competizione tra chi ha bisogno di lavorare”. Il leader della Cgil ha ribadito la necessità di rinnovare i contratti di lavoro, di rilanciare la politica degli investimenti e di fare una politica industriale. “Né i governi di destra né di sinistra – ha rilevato – hanno fatto la politica industriale di cui abbiamo bisogno”. Quindi ha inviato un “messaggio chiaro” alle multinazionali come ArcelorMittal: “non possono venire nel nostro Paese, fare accordi e non rispettarli”. “Gli accordi non sono in discussione: se lo mettano in testa – ha affermato – il governo e ArcelorMittal”.

“Imprese e governo – ha concluso – devono passare a una fase operativa, in cui ci sia oggettivamente un cambiamento. Basta licenziamenti, si facciano ripartire gli investimenti, si rimetta al centro il lavoro”. Solo questo vorrebbe dire “avere davvero un'idea, una visione generale del Paese. Questa piazza manda chiaro il messaggio: il mondo del lavoro è unito e chiede un cambiamento. Ma non si cambia, senza i lavoratori o contro i lavoratori”.

FOTOS.Caleo e M.Merlini | L'intervento di Landini (podcast)
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, F.Ricci