"Le politiche del governo non hanno avuto il consenso del Paese che con il voto del 4 marzo ha indicato un cambiamento". Lo ha detto a Siracusa il segretario confederale della Cgil Maurizio Landini nel corso di un convegno sul futuro del polo petrolchimico di Priolo. "Non è un mistero – commenta Landini, come riporta l’agenzia Agi - che non abbiamo condiviso la Buona scuola, non abbiamo condiviso il Jobs Act, così come una serie di riforme sul piano istituzionale. E' da tempo che diciamo che sia nei governi di destra sia di sinistra non c'è una politica industriale degna di questo nome. Soprattutto in Sicilia il problema è il lavoro, che riparte se c'è una ripresa degli investimenti pubblici e privati. Ma serve una politica pubblica e che le imprese riprendano a fare investimenti".

Per Landini una cospicua fetta di voti legati al mondo del lavoro è transitata al Movimento 5 stelle e alla Lega: "E' da un po' di tempo che il sindacato non dà indicazioni di voto e le persone sono libere di utilizzare la propria testa nelle scelte che vengono fatte. Il problema non è del sindacato. Non è in discussione il sindacato, ma le politiche economiche e sociali fatte negli ultimi cinque anni. Da questo voto emerge un fatto storico: c'è una crisi drammatica delle forze della sinistra o che si richiamavano alla sinistra".

“Noi - osserva Landini - saremo coerenti con quanto fatto in questi anni: noi facciamo le nostre richieste in base a ciò che riteniamo utile per i giovani, i lavoratori e per combattere la precarietà del lavoro". "Dal punto di vista sindacale - sottolinea - il nostro problema è dire con chiarezza che c'è bisogno di cambiamenti”.

Quanto alle dimissioni di Renzi, riferisce l’Ansa, Landini risponde: "Son fatti loro. Non mi farà dire alcunché. Io rispetto le discussioni di tutti". "Penso - aggiunge - che ci sia bisogno di dare un governo al Paese, questo è fuori dubbio”.