“Gabriele Del Grande da dieci giorni è privato della propria libertà, nessuna motivazione sulle ragioni del fermo, se non l’evidente tentativo di mettere a tacere il suo lavoro nella ricerca della verità che lo ha portato in Turchia per dare voce a persone oppresse e in fuga dalla guerra. È necessario che il governo italiano, che è responsabile con l’Unione Europea del sostegno al regime di Erdogan, si spenda fino al rilascio di Gabriele e che fino ad allora esiga che a Gabriele sia garantita la possibilità d'incontrare il suo legale e i rappresentanti del Consolato italiano”. Ad affermarlo in una nota è Maurizio Landini, segretario generale della Fiom Cgil.

“Allo stesso tempo – prosegue il leader delle tute blu – l’Italia si faccia parte attiva nella cancellazione dell’accordo dell’Ue con la Turchia. A oggi nel paese sono imprigionati giornalisti, attivisti, migliaia di esponenti delle opposizioni politiche e sociali, delle minoranze etniche. Per questo chiediamo, insieme al rilascio di Gabriele Del Grande, anche la scarcerazione dei prigionieri politici che Ankara detiene”.

“Esprimiamo la vicinanza di tutta la Fiom a Gabriele e ai suoi cari: abbiamo avuto modo di avere ospiti i registi di Io sto con la sposa lo scorso giugno alla festa nazionale della Fiom e abbiamo un profondo rispetto e riconoscimento per il lavoro che questi giornalisti e registi stanno portando avanti nella difesa della libertà”.