"I Cae? Sono il punto di partenza per arrivare a un movimento sindacale europeo più forte. L’idea si sta facendo strada all’interno della Cgil e, in particolare, tra le nuove leve. Noi giovani siamo fermi sostenitori dei comitati aziendali”. Se pensate che gestire un Cae sia difficile, mettetevi nei panni di chi non ce l’ha. I lavoratori del Gruppo Rs, per esempio. Sei mesi fa, molti di loro hanno perso il posto in seguito a una ristrutturazione. In mancanza di un soggetto in grado di fronteggiare l’impresa sul terreno internazionale, le scelte dell’azienda si sono abbattute senza filtri sui singoli stabilimenti.

Per Luca Pezzetti, dipendente della sede milanese, l’evento si è tradotto in un vero e proprio scossone. “La decisione di dotarci finalmente di un comitato è venuta subito dopo”, spiega. Ed è partita proprio dall’Italia. Si è dunque cercato di coinvolgere i colleghi di altri Paesi, insieme a Uni Europa – l’organizzazione che rappresenta il settore dei servizi –, ma con scarsi risultati. L’impasse è stato superato su iniziativa della Germania. I sindacalisti tedeschi si sono infatti rivolti a un’agenzia internazionale, che, tra le altre cose, guida i percorsi di insediamento dei nuovi Cae all’interno delle multinazionali.

Da parte sua, il Gruppo Rs ha espresso la propria disponibilità. Il prossimo passo consisterà nella creazione di una delegazione di negoziazione che traghetterà l’operazione verso la sua conclusione. “Arrivare a questo non è stato per nulla semplice. Di fatto, non esiste un vademecum che spieghi come dar vita a un Cae. Crearne uno sarebbe davvero utile”, racconta Pezzetti. In tal senso, la Filcams ha offerto un sostegno importante, ma nei limiti delle proprie competenze. La vicenda del Gruppo Rs potrebbe quindi diventare una sorta di esperienza pilota, da tener presente per futuri insediamenti di comitati,

Pezzetti tiene molto ai Cae. A breve, parteciperà a una Summer school for young unionists organizzata da Uni Europa. Sarà un’occasione preziosa, soprattutto per stringere nuovi legami e consolidare le proprie motivazioni. “I momenti formativi sono impagabili. Oltre a trasmettere conoscenza, ampliano le prospettive e stimolano nuovi punti di vista. Soprattutto adesso, in una fase in cui io e i miei colleghi stiamo lavorando duramente per ottenere un Cae, la formazione è d’aiuto. Anzi, di più: ti allarga il cuore”.