Cgil e Uil della Calabria si mobilitano per chiedere alla giunta regionale un deciso cambiamento di rotta sui temi del lavoro, e per questo oggi, 16 novembre, scendono in piazza a Catanzaro. Appuntamento alle 10, davanti alla sede della Regione, con lo slogan “Calabria cambia passo”. Un messaggio forte al governatore Oliverio da parte dei sindacati, per la prima di una serie di manifestazioni già annunciate.

Cgil e Uil vogliono chiamare in causa anche il governo nazionale e i rappresentanti della deputazione parlamentare calabrese per dire con chiarezza che per salvare la Calabria occorre un piano straordinario per l’occupazione giovanile e femminile che dia soluzioni stabili e durature, superando la logica dei tirocini e degli stage. È inoltre necessario uno strumento per le politiche attive e di sostegno al reddito, contro la povertà, per le migliaia di lavoratori espulsi dagli ammortizzatori sociali in deroga e privi di ogni tutela.

La nostra regione è ultima in Europa sotto tutti i punti di vista, dal lavoro alla salute, alla mobilità ai trasporti – ha detto il segretario generale della Cgil regionale, Angelo Sposato -. Arriviamo a questa iniziativa dopo aver cercato di avanzare proposte scritte nella nostra piattaforma che sono state inevase”.

L'elaborata piattaforma firmata da Cgil e Uil, prevede un piano straordinario di sviluppo e lavoro che metta in connessione le opportunità derivanti dai diversi strumenti di programmazione, dato che Por, patti per il Sud, patto per la Calabria, decreto Mezzogiorno, bonus e incentivi ad oggi non hanno consentito una strategia di uscita dalla crisi. Il limite di tutto ciò, per i sindacati, è aver escluso dalla cabina di regia i diversi attori del partenariato produttivo, relegandoli in secondo piano. Occorre, invece, un nuovo patto sociale, che recuperi tutto il mondo produttivo e le diverse associazioni di categoria, il mondo della cooperazione, le università, la ricerca.

Per far ciò, bisogna investire anche nella cultura, ma anche recuperare il gap infrastrutturale, difendere il suolo e manutenere il territorio, attraverso un piano straordinario di messa in sicurezza con tecnologie innovative e con lo sblocco delle assunzioni. Serve, poi, stabilizzare definitivamente il precariato storico e costituire un osservatorio di legalità contro la corruzione, oltre che puntare sui servizi socio-sanitari”

A mancare però, conclude Sposato, è un'interlocutore forte: ”Il governatore Oliverio ha la capacità di sentire, ma non di ascoltare. Abbiamo messo in campo una serie di tavoli ma non abbiamo avuto nessuna risposta se non su una cosa che è stata fatta per grande senso di responsabilità dei sindacati sugli ammortizzatori sociali in deroga che non è stato peraltro rispettato dalla Regione. Abbiamo difficoltà a spiegare ai lavoratori perché la giunta regionale non ha rispettato quell’accordo in cui ci stavano le politiche attive del lavoro, che sono state spacciate per un piano regionale del lavoro”. Da qui l’appello per una partecipazione massiccia delle forze sane della Calabria per questa giornata di proposta e protesta.