Oggi venerdì 19 dicembre, incontro tra governo e sindacati sul Jobs Act. L’appuntamento è a Roma, nella sala Verde di Palazzo Chigi. Sono presenti il ministro del Lavoro Giuliano Poletti e il sottosegretario Teresa Bellanova, i segretari generali Cgil e Uil Susanna Camusso e Carmelo Barbagallo, il segretario confederale Cisl Gigi Petteni, il direttore generale Confindustria Marcella Panucci e il vicepresidente Stefano Dolcetta. Un confronto richiesto a gran voce dalla Cgil, frutto anche della forte mobilitazione del 25 ottobre, con la grande manifestazione romana di piazza San Giovanni, seguita dallo sciopero generale (assieme alla Uil) del 12 dicembre scorso. Un incontro, però, che sembra annunciarsi più come una “informativa” dell’esecutivo ai sindacati che non come un vero e proprio confronto: il premier Renzi, infatti, dopo aver incassato l’approvazione della legge delega (vigente da martedì 16), ha già annunciato il varo dei primi decreti attuativi nel prossimo Consiglio dei ministri del 24 dicembre.

La convocazione da parte del governo, comunque, è stata accolta con favore dalla Cgil. L’incontro, ha detto ieri sera (giovedì 18 dicembre) la segretaria generale Susanna Camusso a Roma, nel corso di un dibattito, “è la prima smentita dell’autosufficienza del governo, e anche il primo risultato delle lotte che abbiamo fatto in queste settimane”. I temi da affrontare, su cui la Cgil ha già esposto in più occasioni le proprie critiche, sono molti: le modifiche all’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, l’introduzione del contratto a tutele crescenti (che sempre ieri sera Camusso ha definito contratto “a monetizzazione crescente”, sottolineando anche come rappresenti niente altro che una nuova forma di precarietà), i cambiamenti nelle norme sui controlli a distanza, la revisione della disciplina delle mansioni (che permetterà un più agevole “demansionamento”). Temi che la Cgil ha portato nelle piazze e nelle assemblee tenute in queste settimane nei luoghi di lavoro, su cui, ha ribadito ieri la segretaria generale, “continueremo con le nostre iniziative di lotta”.