Sciopero di otto ore e presidio a Milano oggi (giovedì 15 marzo), indetto da Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil, dei lavoratori di Italiaonline. Il sit-in si tiene in piazza Affari, a partire dalle ore 12, in concomitanza con la riunione del Consiglio di amministrazione della società. E segue una settimana di mobilitazione generale articolata che ha coinvolto tutto il territorio nazionale. I lavoratori chiedono il ritiro del piano di riorganizzazione illustrato (presso la sede di Assolombarda) il 6 marzo scorso, piano che prevede la chiusura della sede di Torino, con 248 licenziamenti e 241 trasferimenti coatti verso Assago, e ulteriori 152 licenziamenti su tutto il territorio nazionale. Venerdì 16 marzo, infine, si terrà a Torino il coordinamento sindacale nazionale delle Rsu.

"Italiaonline non è un’azienda in crisi" spiegano i sindacati: "Gli azionisti si sono spartiti un dividendo da 80 milioni di euro, mentre godevano di un risparmio importante sul costo del lavoro grazie a un accordo sindacale, sottoscritto nel 2016 e vigente sino a giugno 2018, che prevedeva il ricorso agli ammortizzatori sociali proprio ai fini di riorganizzare l’azienda e riqualificare il personale. Il ritiro del piano è l’unica condizione possibile per intraprendere un confronto con l’azienda finalizzato allo sviluppo e alla tutela del perimetro occupazionale".

"Non siamo minimamente disponibili ad accettare un piano di ridimensionamento dopo che l'azienda ha risparmiato sul costo del lavoro facendo ricorso alla cassa integrazione a zero ore" spiega Cinzia Maiolini (Slc Cgil): "L'accordo precedente è ancora in vigore, infatti scade a giugno, ed era finalizzato alla riqualificazione e agli investimenti. Il comportamento di Italiaonline è immorale: si distribuiscono un extradividendo di 80 milioni e poi dichiarano 400 esuberi". Maiolinmi, infine, precisa "che è ancora vigente un accordo siglato presso il ministero dello Sviluppo economico che prevede già un massiccio ricorso alla cassa integrazione a rotazione e a zero ore, fino a giugno 2018, e tra le altre cose prevede anche massicci investimenti".