“Si ribadisce la volontà del bavaglio alla informazione insieme a quella di gettare sabbia negli ingranaggi della giustizia” ed è anche per questo che “la mobilitazione continua con il presidio in programma domani al Pantheon alle ore 17”. E' quanto afferma il segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni, commentando le prime notizie sugli emendamenti della maggioranza al Ddl intercettazioni.

Nel merito, osserva il sindacalista, “si tratta di modifiche che nulla hanno a che fare con la privacy e non hanno alcuna urgenza oggettiva, visto che le legge è ferma da un anno, ma che sono strettamente legate ai problemi personali e giudiziari del premier”. Per Fammoni, quindi, “è inaccettabile sia il merito dei provvedimenti sia il fatto che, nel momento più grave di crisi che il paese attraversa, invece di parlare di tutele del lavoro e di sviluppo, il Parlamento venga intasato da questi problemi”.

Per questo, continua, “occorre impedire che una legge ingiusta e per tanti aspetti non costituzionale sia approvata e per questo la mobilitazione delle associazioni che fanno parte del comitato per la libertà di informazione continua con il presidio di mercoledì 5 ottobre dalle ore 17al Pantheon”, conclude Fammoni.