Nella giornata odierna la direzione del personale di Indesit Company ha convocato la RSU dello stabilimento Indesit di Melano comunicando la necessità di effettuare ulteriori due giornate di cassa integrazione ordinaria aggiuntive alle sette giàprogrammate per il mese di ottobre. E' quanto si legge in una nota, diffusa oggi (15 ottobre) dal segretario generale della Fiom di Ancona, Fabrizio Bassotti. Ad Albacina invece le giornate di cassa integrazione calendarizzate per il mese di ottobre sono 10.

"Se a tutto questo aggiungiamo il fatto che l'Indesit nel suo piano industriale prevede lo spostamento da Fabriano a Caserta dell'assemblaggio  dei piani cottura che interessa circa 200 persone (per poi poter delocalizzare da lì altre produzioni in Turchia) si evince una situazione di fortissima difficoltà che potrebbe diventare drammatica per il futuro dei lavoratori Indesit Company  e per tutto il territorio".

"Sicuramente - prosegue il sindacato - a parità di organico,e senza la produzione dei piani cottura il ricorso alla cassa integrazione non potrà che essere sempre più massiccio,e se il piano Aziendale dovesse andare avanti è chiaro che da una presenza industriale importante che abbiamo oggi  sul territorio ci ritroveremo con un piccolo presidio che produrrà esclusivamente forni cottura".

"Anche per queste ragioni riteniamo inaccettabile
il piano industriale di Indesit Company e quindi la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori Indesit Company non si arresta,e già nei prossimi giorni ci saranno ulteriori iniziative. Questa vicenda si somma alle molteplici vertenze aperte sul territorio Fabrianese come quella dell'EX A.Merloni in amministrazione straordinaria,della Best,della Tecnowind,della J&P,dell'Elica e di tutta quella miriade di Aziende legate a queste multinazionali e al settore dell'elettrodomestico che stanno producendo un fortissimo allarme sociale e migliaglia di disoccupati nell'area Fabrianese".

Regione e Governo, chiede il sindacato, "intervengano immediatamente prima che il processo di desertificazione industriale giunga a termine, e che questo comporti il tracollo di un'intera economia ancora importante per tutto il centro Italia".