Dopo il rinvio dell’incontro del 9 ottobre deciso dal ministro Carlo Calenda, i sindacati hanno ricevuto nella tarda serata di ieri la comunicazione, da parte dei commissari straordinari di Ilva e dei rappresentanti di Am InvestCo Italy, con cui si invitano le organizzazioni sindacali a partecipare ad un nuovo incontro presso il mnistero dello Sviluppo economico. Lo affermano Fiom, Fim e Uilm in una nota congiunta.

"Anche questa volta - scrivono i sindacati - le organizzazioni, dopo la mobilitazione dei giorni scorsi  con una grandissima adesione dei lavoratori di Ilva e delle istituzioni delle province interessate, si presenteranno al tavolo superando integralmente i contenuti indicati nella comunicazione ex art. 47 del 6 ottobre e riconfermando l’inaccettabilità degli esuberi dichiarati e delle penalizzazioni delle condizioni economiche e normative, livelli retributivi, inquadramento e di anzianità".

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Occorre ristabilire le condizioni iniziali del confronto "senza condizioni prestabilite e vincolanti", a loro avviso. Per le sigle "il negoziato si può avviare solo a partire da un serio confronto sul piano industriale ed ambientale e con approfondimenti su investimenti, volumi produttivi ed organizzazione del lavoro anche in rapporto all’indotto. Il governo - quindi -, che ha deciso di rinviare l’incontro del 9 ottobre per una mancanza del rispetto sostanziale degli impegni da parte dell’azienda, favorisca un negoziato urgente ma vero facendo chiarezza anche sul ruolo dei commissari straordinari (sua espressione) che hanno condiviso con Am InvestCo Italy i contenuti della comunicazione dell’art. 47 che noi ribadiamo, ancora una volta, risultano essere inaccettabili ed ingiustificabili".

“Il tavolo di confronto sulla vertenza Ilva convocato per la prossima settimana è per noi un incontro interlocutorio. Il Governo non ha assunto nessun ruolo nella convocazione – si legge in una nota di Rosario Rappa, della segretarie Fiom –. Per la Fiom i contenuti della comunicazione dell'art. 47 sono irricevibili. Per noi è fondamentale garantire la continuità di tutti i posti di lavoro, compresi quelli dell'indotto, con i salari e i diritti attuali. Riguardo al piano di ambientalizzazione ribadiamo che questo deve essere compatibile per la città di Taranto e deve  tener conto anche del rischio sanitario legato al processo produttivo".

La Fiom nazionale "parteciperà al tavolo di martedì 31 ottobre, senza le delegazioni territoriali. Le organizzazioni sindacali non sono state convocate dal Governo, come sarebbe stato opportuno, ma dall'azienda e dai Commissari. In quella sede valuteremo se ci sono le condizioni per riaprire il confronto. Auspichiamo che le Rsu in ogni stabilimento valutino iniziative di mobilitazione contestualmente all'incontro di mercoledì”.

Fim, Fiom e Uilm dopo le audizioni alla Camera e Senato in cui sono state condivise le posizioni, si aspettano "anche il pieno sostegno di tutte le forze politiche". Quindi concludono: "Continueremo, per tutta la durata del negoziato, con lo stato di agitazione in tutti gli stabilimenti del gruppo Ilva e proseguendo gli incontri con le istituzioni locali".