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Un primo nodo da sciogliere è sul salario variabile, mentre sulla parte fissa c'è una convergenza tra le parti, aspettando naturalmente di aprire il capitolo più importante: quello sull'occupazione. Prosegue e "si muove" quantomeno la trattativa per la vertenza Ilva. Oggi, 24 aprile, nuovo round (dopo le 8 ore di ieri) al Mise tra l'acquirente Am Investco e i sindacati metalmeccanici, presenti il Governo e i commissari dell'amministrazione straordinaria.
"Sulla parte variabile del salario non ci siamo proprio, abbiamo delle impostazioni diverse e non è chiaro neanche come si vuole procedere", ha dichiarato al termine del tavolo la segretaria generale della Fiom, Francesca Re David. "L'impostazione che dà Mittal - spiega - è che per i prossimi tre anni il salario variabile, che rappresenta la parte più consistente, è zero e, anche per gli anni successivi, visti i tanti semafori rossi, se non è zero è poco di più". La leader della Fiom sottolinea inoltre che "stiamo parlando senza avere i testi davanti, è una trattativa a voce. Quando ci saranno i testi valuteremo".
Tutto ancora da aprire poi il tema cruciale dell'occupazione: "Non abbiamo ancora discusso - ha proseguito Re David - abbiamo richiesto per l'ennesima volta un documento che dica perché è obbligatoria la discontinuità, perché di solito la discontinuità è frutto di un accordo sindacale, perché per legge c'è la continuità". La Fiom comunque resta ferma su una posizione netta: va garantita l'occupazione a tutti.
E proprio il nodo dell'occupazione dovrebbe essere al centro del prossimo confronto, fissato per giovedì 26. Ma visto il ritmo con il quale si stanno tenendo gli incontri, la Fiom ritiene necessario "fare le assemblee informative con i lavoratori, perché l'informazione che arriva attraverso i tweet non è sufficiente e non rispettosa per i lavoratori". "Quindi - ha sottolineato Re David - noi pensiamo, anche unitariamente, di cominciare ad avviare una campagna di informazione sullo stato della trattativa".
Di "passo in avanti" nella trattativa parla la viceministra allo Sviluppo economico Teresa Bellanova. "Finalmente è stata raggiunta una convergenza per la parte che riguarda il salario fisso, non solo quella da ccnl, ma anche la parta fissa relativa al contratto aziendale di secondo livello. Rimane invece ancora aperto un punto che riguarda il salario variabile". "Il 26 - ha aggiunto Bellanova - speriamo di cominciare a discutere più nel merito per quanto riguarda gli organici. Da parte del governo - ha aggiunto - abbiamo dato alle parti tutta la disponibilità di tempo necessario per arrivare a un'intesa. Sicuramente - ha concluso - per il governo il punto dirimente è quello di salvaguardare posti di lavoro, salvaguardare un'azienda che ha grandi prospettive e mantenere in Italia una grande produzione di acciaio insieme all'impegno che abbiamo sempre avuto di ambientalizzare lo stabilimento di Taranto e far vivere cittadini e lavoratori in una condizione di maggiore sicurezza dal punto di vista ambientale e lavorativo".