Il Testo unico sulla rappresentanza, sottoscritto da Cgil, Cisl, Uil e Confindustria il 10 gennaio 2014, rischia di non poter trovare applicazione per l’inerzia di molte direzioni territoriali del lavoro. A lanciare l’allarme sono le stesse parti firmatarie, che oggi hanno inviato una lettera al ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti, sollecitando “un suo fattivo e tempestivo interessamento”, firmata dai segretari generali, Susanna Camusso, Anna Maria Furlan e Carmelo Barbagallo, e dal presidente, Vincenzo Boccia.    

"Nel Testo unico sulla rappresentanza, il sistema convenuto per la misurazione della rappresentanza si basa su due dati. Il primo è costituito dal numero dei lavoratori iscritti alle organizzazioni sindacali. Il secondo è quello risultante dal conteggio dei voti espressi nelle elezioni delle rappresentanze sindacali unitarie presso le singole unità produttive delle imprese”, ricorda la Cgil.    

“Per garantire trasparenza e affidabilità alla procedura di verifica e conteggio dei voti, si è convenuto di attribuire un ruolo 'di garanzia' ai direttori delle direzioni territoriali del lavoro. Ad oggi, però, dobbiamo constatare che molte direzioni territoriali del lavoro continuano a rifiutarsi di avviare attività di raccolta voti, sostenendo di non aver avuto alcuna specifica e formale indicazione da parte del ministero del Lavoro”, conclude la Cgil.